Dal Programma di Leonardo Domenici: La città che si trasforma per guarire dal traffico
01 June, 2004
Firenze ha 365.000 abitanti e ogni giorno entrano in città 113.000 pendolari, cui si aggiunge una media di 20.000 turisti. Il problema del traffico di Firenze e del suo inquinamento da gas di scarico è tutto in queste cifre. Solo un nuovo sistema di trasporto pubblico in cui si integrino organicamente bus, tram e treno può ridimensionare e smaltire questo fiume di auto in entrata. E’ per questo che stiamo realizzando sia le tre linee di tranvia (i tratti già progettati e finanziati sono Scandicci-Santa Maria Novella, Peretola-Piazza Libertà e Careggi-Fortezza da Basso), sia una vera e propria metropolitana di superficie, che funzionerà una volta terminato il sottoattraversamento ferroviario dell’Alta velocità. I treni veloci passeranno in sotterranea e libereranno i binari di superficie che saranno dedicati ai convogli regionali e locali. Così, la ferrovia che ha sempre “tagliato” in due la città, si trasfomerà da problema in una risorsa decisiva. Il trasporto pubblico locale, in tali diverse modalità, è l’asse strategico di questa politica di risanamento ambientale della mobilità fiorentina. In questa essenziale operazione per il futuro della città, l’Ataf gioca un ruolo essenziale. Per questo il Comune ne sosterrà con decisione il potenziamento e l’efficienza, accompagnandone l’azione con nuove busvie e corsie protette,e garantendo ancora maggiore efficacia alla loro funzionalità per un deciso incremento di puntualità e tempestività di trasporto. Verrà anche assicurato il più organico raccordo tra servizi su ruote e servizi su rotaia mano a mano che le nuove infrastrutture tramviarie e ferroviarie entreranno in azione. Ad un tempo, la rete dei taxi sarà integrata con ancora maggiore funzionalità nel sistema del trasporto pubblico locale. Anche il sistema della sosta diverrà parte costitutiva della trasformazione della mobilità fiorentina. Il principio è semplice e chiaro: gratuità per i residenti (ovviamente nelle rispettive zone di pertinenza) e per i pendolari tariffe agevolate e concordate. Che dovranno comunque scoraggiare l’uso del mezzo privato soprattutto per chi viene da fuori città. Le risorse ricavate dalla Firenze Parcheggi, la società che gestisce la sosta, vengono reinvestite e servono alla realizzazione dei nuovi parcheggi, alcuni già funzionanti, altri in costruzione (circa 2600 posti tra piazza Beccarla, Fortezza da Basso, piazza Alberti, aeroporto, piazza Ghiberti) altri in progettazione (come piazza Vittorio Veneto e nell’area ex ferroviaria alla Leopolda). Resta aperta l’ipotesi di un nuovo parcheggio interrato in Oltrarno, che verrà verificata e discussa con i cittadini. Un capitolo molto importante di questa strategia è poi rappresentato dalla terza corsia autostradale,i cui lavori sono già iniziati, e che aiuterà ad alleggerire il traffico nella circonvallazione da sud a ovest della città, assieme al by pass del Galluzzo, al viadotto di Varlungo (prolungato fino a viale Verga) e al nuovo parcheggio scambiatore al casello di Certosa. Abbiamo anche avviato uno studio di fattibilità per la migliore localizzazione di una circonvallazione da est a nord, che alleggerirà enormemente il traffico sui viali e ne consentirà una progressiva riqualificazione funzionale. E’ inoltre avviata una fase di miglioramento per la funzionalità dell’aeroporto, che sia coerente con le esigenze di tutela della popolazione residente. In questo grande processo di trasformazione urbana ci attrezzeremo perché la costruzione delle nuove opere produca il minor fastidio possibile ai cittadini. A questo fine costituiremo un organismo autonomo di garanzia che dia ascolto e piena attenzione ai problemi dei singoli e della collettività, seguendo ogni aspetto e ogni fase della realizzazione degli interventi per prevenire e mitigare le eventuali cause di disagio. Il nostro obiettivo di fondo è quello di non lasciare mai soli i cittadini e di garantire loro la massima tutela durante tutto il processo di cantierizzazione e di messa in opera delle nuove infrastrutture. Quello che abbiamo avviato è, insomma, il più grande e organico intervento che si sia mai realizzato a Firenze in questo dopoguerra per rendere la sua mobilità all’altezza di moderna città europea. Ma anche in questo caso si ripropone con forza il problema delle risorse. Il governo nazionale destina finanziamenti a grandi opere infrastrutturali, non sempre di sicura utilità (come il Ponte sullo stretto di Messina) e ignora le esigenze delle grandi aree urbane e metropolitane. Mentre sono indispensabili una politica coerente e integrata per il sistema delle grandi città e un piano straordinario di investimenti appositamente concepito, che del resto proprio l’Unione europea chiede e auspica. Naturalmente, nell’attesa che la trasformazione si compia, il traffico non si ferma. Per questo ci stiamo impegnando per governare al meglio i flussi in modo da incrementarne la sicurezza e diminuirne l’intensità. Le 15 rotonde costruite hanno dato buoni risultati: traffico più fluido e forte diminuzione degli incidenti. Altre 10 rotonde sono in programma. Ma abbiamo ancora troppi morti e troppi feriti per le strade. La sicurezza della mobilità è un obiettivo che perseguiamo con la massima determinazione: attraverso passaggi pedonali rialzati, dissuasori, restringimenti di carreggiata, limiti di velocità. Così come potenziando la manutenzione programmata delle strade perché ci siano sempre meno rischi per la circolazione. Così come, ancora, mediante campagne educative che non ci stanchiamo di rinnovare. E dispiegando, al massimo delle nostre risorse, il controllo delle regole sulle strade.