Montanaro: petizione contro la discarica
Raccolte le firme di circa metà della popolazione
04 June, 2004
Il comitato contro la discarica prevista a Montanaro ci ha mandato il testo della petizione che già circa la metà della popolazione del paese ha sottoscritto I cittadini di Montanaro sottoscrittori della presente Visto: - Il Protocollo d’Intesa tra la Provincia di Torino, il Comune di Torino e i Consorzi di bacino, firmato in data 22/12/2003. Premesso che: - Il Protocollo d’Intesa prevede la realizzazione di due impianti di termovalorizzazione; - le scorie degli impianti saranno conferite all’impianto di discarica per residui, la cui localizzazione è individuata nel Comune di Montanaro; - la Giunta Comunale con deliberazione n.15 del 02/02/2004 ha individuato il sito su cui avviare le attività di progettazione dell’impianto di interramento controllato dei rifiuti della Provincia di Torino. Considerato che: - la discarica di servizio smaltirà: “tutti i flussi di scarto provenienti dai diversi processi di trasformazione e trattamento dei rifiuti; i residui del processo di pre-trattamento (non riciclabili e non recuperabili nell’operazione di termovalorizzazione) e gli scarti del processo: scorie e ceneri volanti; i residui derivanti dalla pulizia delle strade e i fanghi non recuperabili prodotti nel processo di depurazione delle acque reflue; materiale putrescibile.” (cfr. lettera trasmessa dal Sindaco alle famiglie di Montanaro nel dicembre 2003); - la discarica darà “disturbo, arrecato da emissioni di gas maleodoranti alle popolazioni vicine” (cfr. lettera trasmessa dal Sindaco alle famiglie di Montanaro nel dicembre 2003); - gli scarti del processo di termovalorizzazione, contengono diossina e altre sostanze tossiche, altamente pericolose per la salute; - la diossina può diffondersi anche nel terreno con conseguente contaminazione del suolo e della falda. Dato atto che: - Montanaro è un comune plurialluvionato, “dove sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture comunali, conseguente inagibilità degli stessi e interruzione delle attività socio-economiche e danni al patrimonio culturale ed artistico” (cfr. P.R.G.C. di Montanaro del 20/09/2001); - Montanaro è già “compromessa dalla coltivazione delle cave di inerti a servizio della costruenda linea ferroviaria di Alta Capacità Torino – Milano” (cfr. D.G.C. n.15 del 02/02/2004); - Montanaro subisce da anni gli effetti dell’ ”attuale discarica della S.M.C. di Chivasso, che si trova alla cascina della Crova, discarica di assimilabili agli urbani molto inquinante” (cfr. lettera del Sindaco di Montanaro del dicembre 2003). Rilevato dunque che: - la costruzione di un ulteriore impianto di interramento di rifiuti determinerà un irrimediabile danno ambientale, con gravi danni per la salute dei cittadini e alle attività economico – sociali del paese, come dimostrato, peraltro, da autorevoli esperti intervenuti agli incontri tenutisi a “Ca’ Mescarlin” in data 23/01/2004, 27/02/2004 e 05/03/2004. MANIFESTANO - il loro dissenso alla realizzazione della discarica di servizio nel comune di Montanaro e in zone limitrofe; - contrarietà ad una politica di gestione dei rifiuti mediante incenerimento. CHIEDONO - alla Giunta Comunale di ritirare la propria deliberazione n.15 del 02/02/2004, con la quale si individuava il sito su cui avviare le attività di progettazione dell’impianto di interramento controllato dei rifiuti della Provincia di Torino; - che sia il Consiglio Comunale a deliberare sui piani territoriali ed urbanistici del Comune, in quanto unico organo competente per legge ai sensi dell’art. 42 del D.lgs. 267/2000; - al Consiglio Comunale di non deliberare in alcun modo l’individuazione di siti su cui avviare progetti di impianti di incenerimento, interramento, trattamento e stoccaggio dei rifiuti; - all’amministrazione di impegnarsi concretamente per il recupero del territorio; - agli amministratori un effettivo impegno per una politica di gestione dei rifiuti alternativa all’incenerimento; - di essere coinvolti nelle decisioni che interessano la collettività. PROPONGONO PERTANTO 1. che il Consiglio Comunale adotti di concerto con la cittadinanza, una delibera programmatica, per il recupero delle zone degradate, tra cui la cava di regione Ronchi; 2. l’avvio di campagne di comunicazione sulla riduzione dei rifiuti alla fonte, e sulla gestione differenziata degli stessi; 3. l’avvio in tempi rapidi della raccolta dei rifiuti porta a porta; 4. la definizione con la Regione Piemonte, la Provincia di Torino e i Consorzi di bacino, di un accordo di programma, che preveda: - l’obbligo della raccolta dei rifiuti porta a porta in ambito regionale - la verifica dei risultati raggiunti, decorso un triennio dall’applicazione delle nuove modalità di raccolta; - la valutazione successiva di sistemi di gestione alternativi all’incenerimento. Seguono le firme