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Secondo la Stampa Web successo della conferenza energie rinnovabili a Berlino
10 June, 2004
Conferenza sulle energie rinnovabili: Berlino chiude con un successo da la Stampa 10 giugno 2004 BERLINO. Si sono chiusi con un risultato ben oltre le aspettative i lavori della conferenza internazionale di Bonn sulle energie rinnovabili. Alla luce della crisi petrolifera e del cambiamento del clima, gli oltre 150 paesi partecipanti alla quattro giornate della conferenza si sono impegnati a rispettare un programma di azione per un'inversione globale di marcia verso lo sfruttamento delle energie rigenerative come sole, vento, acqua e biomassa. Un monito, anche alla luce del terrorismo internazionale e degli elevati prezzi del greggio, a liberarsi dalla dipendenza unilaterale dal petrolio era giunto ieri anche dal cancelliere Gerhard Schroeder nel suo intervento alla conferenza. I delegati hanno fissato l'obbiettivo di arrivare entro il 2015 all'approvvigionamento di un miliardo di persone sul pianeta con energie moderne e ecologiche. La banca mondiale e altre organizzazioni intendono stanziare fondi per un volume di investimenti nell'ordine di miliardi. Stati come Cina, Filippine e Egitto hanno sorpreso con programmi ambiziosi in direzione delle energie rinnovabili. Anche gli Stati Uniti, a dispetto dei timori iniziali, hanno presentato alla conferenza piani concreti e dato un contributo costruttivo. In particolare gli Usa vogliono lanciare un programma di ricerca per ridurre drasticamente i costi di produzione di energia rinnovabile entro il 2012: l'energia eolica verrà a costare solo tre cents e quella solare solo sei cent per kilowattora. È mancato invece l'apporto Russia che purtroppo, come ha rilevato il ministro dell'ambiente tedesco Juergen Trittin (dei verdi), non ha partecipato affatto alla conferenza di Bonn. La partecipazione al programma di azione era su base volontaria ma alla fine tutte le delegazioni hanno accettato controlli vincolanti del rispetto degli accordi assunti da parte delle Nazioni Unite. I delegati hanno inoltre varato una 'Dichiarazione di Bonn' e raccomandazioni politiche in cui si sollecita un maggiore sfruttamento delle energie rinnovabili per limitare la dipendenza da combustibili fossili nocivi per l'ambiente come petrolio, carbone e gas. In chiusura dei lavori, Trittin, davanti ai circa 3.600 delegati, ha detto che la conferenza di Bonn ha segnato una «pietra miliare»: adesso le energie rinnovabili «non possano più essere ignorate nel mondo». «Chi vuole combattere la povertà globale, chi vuole proteggere il clima, deve puntare sulle energie rinnovabili», ha detto. Il programma di azione contempla 165 progetti di paesi, gruppi di paesi, organizzazioni e imprese. Trittin ha citato come esempio più significativo la Cina. Nel paese, ha detto, che a seguito della sua fulminante crescita ha un'immensa fame di energia, la quota di energie rinnovabili deve crescere più velocemente del consumo di energia. Anche per il ministro per lo sviluppo Heidemarie Wieczoreck- Zeul (Spd) la conferenza ha lanciato un importante messaggio al mondo: «il risultato politico più importante è che abbiamo posto i problemi dell'energia al centro delle grandi sfide politiche di questo secolo, di questo nuovo millennio: povertà, sviluppo sostenibile, pace». Nella Dichiarazione di Bonn, ha aggiunto, è stata decisa per consenso una «visione» che fa delle energie rinnovabili, combinate con una maggiore efficienza energetica una delle «più importanti e ampiamente disponibili fonti di energia». I risultati della conferenza hanno incontrato anche la soddisfazione delle organizzazioni ecologiche: è un chiaro impegno in favore di «una svolta energetica», ha commentato Regine Guenther del WWF Germania.