"Fermiamo il termovalorizzatore" Beinasco elegge due consiglieri
Consensi uguali a quelli raccolti dai fans di Fausto Bertinotti
17 June, 2004
Ma ora devono accettare le scelte del sindaco Giuffrida È stato uno dei temi caldi della campagna elettorale per la Provincia e per le amministrazioni comunali di molti centri della cintura quello dell´inceneritore. Al punto che, come è avvenuto per la Tav, è nata anche una lista di oppositori, «No Inceneritore» a Beinasco. E le urne l´hanno premiata. Creata da un gruppo di cittadini che facevano parte dei comitati spontanei nati per opporsi alla costruzione del termovalorizzatore, ha ottenuto oltre 750 voti (come Rifondazione Comunista), circa il 7 per cento del totale. Ed ha eletto due consiglieri comunali, Franco Paolo Gentile (che era candidato sindaco) e Donato Lombardi. «È un risultato straordinario - spiega Luca Fogliotti uno dei portavoce della lista No Inceneritore - considerando che siamo nati poco più di un mese prima delle elezioni, abbiamo speso in tutto 400 euro per la campagna elettorale, per qualche manifesto o fotocopia. E nessuno di noi è un professionista della politica. Per di più in una realtà come Beinasco in cui l´abitudine a votare i partiti storici della sinistra è difficile da sradicare». Per dimostrare la loro serietà i «ribelli» hanno rifiutato ogni collegamento con un´altra lista No Inceneritore che Maurizio Lupi, leader dei Verdi Verdi aveva presentato in Provincia. «Non ci convinceva - spiega Fogliotti - noi la battaglia la portiamo avanti da tempo, non abbiamo scoperto il problema solo per le elezioni». Adesso l´obiettivo è quello di «condizionare» le decisioni del consiglio comunale nonostante la maggioranza «bulgara» su cui il sindaco Giuffrida (appoggiato da tutto il centrosinistra) può contare. «Giuffrida - dice Fogliotti - ci accusa dicendo che se l´inceneritore finirà al Gerbido e non alla Servizi industriali sarà responsabilità nostra. Perché abbiamo impedito la variante di piano a Rivoli e così via. Ma è falso. Noi combattiamo una battaglia contro uno strumento, l´inceneritore appunto, che è inutile, oltre che dannoso. È dimostrato dalle esperienze e in altri paesi europei che li hanno costruiti negli anni Ottanta, che gli inceneritori finiscono per ridurre la raccolta differenziata. E poi producono diossina, sostanza per cui sono difficilissimi i controlli. La soluzione che proponiamo noi per il problema rifiuti è quella della quattro R: riduzione, riciclo, raccolta differenziata e riuso». (m.trab.)