Inceneritore, nuovi lampi di guerra
La ricomparsa dell'ipotesi Gerbido provoca la reazione di Orbassano, Beinasco e Grugliasco
22 June, 2004
Patrizio Romano Rispunta l'ipotesi di un termovalorizzatore al Gerbido? «Se sarà così torneremo al muro contro muro, e vincerà chi sarà più forte» Gilberto Giuffrida, rieletto sindaco di Beinasco da pochi giorni, non ha mezze parole. «Queste voci comparse sui giornali sono il segnale che qualcuno vuole iniziare a giocare - sbraita -. Ma io ho fatto tutta la mia campagna elettorale sul senso di responsabilità e promettendo ai miei cittadini che l'inceneritore sarebbe stato fatto al posto della Servizi Industriali. Non possono cambiare le carte sul tavolo ora». E con lui sono schierati gli altri sindaci della zona Ovest. «Abbiamo apprezzato lo stop di Torino quando noi abbiamo protestato l'anno scorso - ammette - e poi anche l'aver accettato di sedersi intorno a un tavolo a discutere con noi, la Provincia e la Regione. E ora? Chi può essere così folle da rimangiarsi tutto questo percorso?». E quindi, che a far girare queste voci possa essere il vicesindaco Marco Calgaro lo ritiene quantomeno incredibile. «Io capisco che Torino possa avere interesse a farlo a casa propria, al Gerbido - continua Giuffrida -, però cambiare adesso porterà solo allo scontro. Perché noi, così, ci sentiamo ingannati». Comunque il ritorno di questa ipotesi non li ha presi alla sprovvista. Segnali di una inversione di rotta qualcuno li aveva già colti. «Dei sentori che si iniziava a giocare sporco li avevamo avuti con la mozione di Rivoli - spiega il sindaco di Grugliasco Marcello Mazzù -. Aver dato così tanta enfasi a quell'evento ci ha insospettiti: volevano usarla in modo strano». A Rivoli, infatti, in uno degli ultimi consigli comunali doveva passare la mozione di indirizzo per concedere l'uso di aree agricole al Sito, che perdeva i terreni della Servizi Industriali. Mozione, ritirata per ben due volte. «Se è un problema economico, noi siamo disponibili a rivedere le compensazioni ai comuni vicini - aggiunge Mazzù -. Però, che la Tmr dica che Gerbido e Servizi hanno il 50% di possibilità e non smentisce le voci è strano. Come rimandare tutto allo studio del Politecnico». Anche perché un studio c'è già. «Quello voluto da noi e dato alla Covar - conferma Giuffrida - e dice che Orba 3 è migliore, sia per l'impatto ambientale sia per la viabilità. E' vicino alla tangenziale e sostituisce un'azienda obsoleta con un termovalorizzatore di ultima generazione: quindi nessuna scusa». Più pacato ma non meno fermo il sindaco di Orbassano Carlo Marroni. «Siamo preoccupati - confessa -. Abbiamo messo a disposizione dei nostri terreni e ci siamo impegnati in questo percorso, perché puntiamo a una soluzione di buonsenso. E credo che il Gerbido offra, come unico vantaggio, quello di essere di proprietà di Torino». E rilancia la palla alla Regione. «E' il momento che intervenga - dichiara -, non può più stare alla finestra. C'è un accordo di programma che prevede il trasferimento della Servizi, ora dove farlo rispettare. E nessuno creda che accetteremo supinamente la scelta del Gerbido». I sindaci l'hanno promesso.