Bottiglie di vetro e divieti bocciati dal TAR
08 July, 2004
Un’ordinanza che vieti la vendita o anche solo l’asporto dei contenitori in vetro di bevande sarà quasi certamente annullata dal Tar. Proprio ieri è uscita la notizia che il Tar del Lazio ha sospeso la validità di un’ordinanza simile, firmata dal Comune di Roma per la zona di Campo de Fiori. Il ricorso era stato presentato dall’Assovetro, l’associazione dei produttori di vetro,i cui avvocati, forti di cinque successi consecutivi in varie città d’Italia, intendono ormai ricorrere dappertutto. Secondo i Tar i problemi creati dalle bottiglie di vetro possono essere affrontati con ordinanze “con- tingibili ed urgenti” solo in casi eccezionali come una finale calcistica, non per mesi consecutivi. Altrimenti vanno affrontati con regole e strumenti ordinari: di pulizia o di polizia, o di entrambi.E non si può ordinariamente mettere fuorilegge il vetro. (Questi ragionamenti sono presenti nelle sentenze dei Tar che riguardano sia i casi in cui sono stati vietati tutti i contenitori salvo i bicchieri di carta, sia i casi in cui sono state vietate solo le bottiglie con alcolici, sia i casi intermedi.) Assovetro, naturalmente, difende interessi economici e i Tar, naturalmente, sono molto attenti alla forma dei procedimenti. Ma i ricorsi vincenti hanno anche altre buone ragioni. Bisogna considerare tutti gli elementi della questione. Dal punto di vista strettamente ambientale, il vetro è l’unico contenitore di bevande perfettamente riciclabile. Il Consorzio per il Recupero del Vetro (Coreve) vanta risultati in crescita, ormai oltre il 50 % dei contenitori di vetro vengono raccolti in maniera differenziata e tutto ciò va alle vetrerie a produrre nuovo vetro. In teoria anche i cartoni da bevande e i bicchieri di carta sarebbero riciclabili ma di fatto lo sono molto poco perché sono sporchi. E anche la plastica delle bottiglie è meno recuperabile del vetro. Dal punto di vista della gestione dell’ordine e della pulizia negli assembramenti queste ordinanze antivetro rischiano di essere solo una minaccia in più, non un effettivo ed efficace sistema di controllo. I regolamenti di polizia urbana già proibiscono di abbandonare i rifiuti -anche di vetro - senza andarli a gettare negli appositi contenitori. Già sono previste multe per chi non rispetta queste regole. Per non parlare dell’eventuale uso di un coccio di bottiglia come arma, che è da codice penale. Invece di inventarsi regole e sanzioni illegittime, bisogna mettere in azione nuovi soggetti e organizzare situazioni. Penso che si possano trovare persone intelligenti e volenterose che recuperano sul momento le bottiglie vuote. Se necessario li si paghi a bottiglia, come incentivo. Probabilmente gli esercenti sono disposti a pagare questo lavoro: per la pulizia, per la sicurezza e per la raccolta differenziata.