In sella, turismo spensierato assaporando libertà perdute - del 6 luglio 2004
08 July, 2004
«Il piacere della bicicletta è lo stesso della libertà, forse meglio di una liberazione, andarsene ovunque, ad ogni momento, arrestandosi alla prima velleità di un capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in treno (?), siamo soli senza nemmeno il contatto con la terra, che le nostre ruote sfiorano appena, quasi in balia del vento, contro il quale lottiamo come un uccello. Non è il viaggio o la sua economia nel compierlo che ci soddisfa, ma la facoltà appunto d´interromperlo e di mutarlo, quella poesia istintiva di una improvvisazione spensierata, mentre una forza orgogliosa ci gonfia il cuore di sentirci così liberi».Così Alfredo Oriani scriveva in occasione di un suo viaggio in bicicletta nel 1918 tra l´Emilia e la Toscana. E´ estate, tempo di vacanze. Perché non pensare ad un viaggio in bicicletta? Questo è il mezzo che permette di gustare veramente la vacanza, un viaggio in bici è un´avventura d´altri tempi e qualche problema fa parte del gioco. E´ quando si vivono le difficoltà che la tempra del viaggiatore entra in gioco e dà la forza di non mollare fino a quando, proprio lì dietro l´angolo, la soluzione al problema trasforma in un ricordo, il più bello, la difficoltà ormai già superata. E´ ovvio che bisogna prepararsi un po´. Innanzitutto il mezzo. E´ necessaria una buona bicicletta con il cambio robusto ed affidabile, tre rapporti davanti e sette dietro, cioè almeno 21 rapporti; il manubrio deve offrire la presa più adatta in ogni circostanza: in salita, in discesa, in posizione aerodinamica ed in piedi sui pedali; la sella deve essere tra le migliori perché dovrà essere comoda (possibilmente al gel); la regolazione della sella deve essere fatta in modo da far allungare tutta la gamba; la bicicletta deve avere un portapacchi solido da abbinare ad un set di borse impermeabili e facili da agganciare; molto utile una borsa da manubrio con finestra porta-mappa. Poi bisogna pensare al proprio «allenamento», che non è quello dei corridori più o meno professionisti: basta mezz´ora al giorno, ogni giorno, senza grandi sforzi e velocità moderata e ci si allena a restare in sella. Le salite sono un´altra cosa, si affrontano con calma cominciando da quelle più leggere; in pochissimo tempo ci si accorgerà di saper fare dislivelli impensabili. Naturalmente con l´aiuto del cambio, che bisogna saper usare bene. E´ ora di partire. Da non dimenticare il casco; evitare di indossare zaini e marsupi che, soprattutto nella bella stagione, non permettono una buona traspirazione; una copertura per i bagagli in caso di pioggia. Una cartina dettagliata e una pianificazione del percorso sono i presupposti per un viaggio tranquillo e senza troppe fermate. E se proprio non ce la si sente di fare tutto da soli ci sono agenzie specializzate che aiutare a gestire al meglio la vacanza, trasporto bagagli compreso. Dove andare? In Italia: Veneto o Piemonte e in genere tutta la pianura padana se non si amano le salite; Toscana, Sardegna, Puglia se si vuole faticare un po´. All´estero: Austria, Germania, Svizzera, Francia, Danimarca, Olanda sono paesi dove la bicicletta è molto facile. Info: www.fiab-onlus.it, www.bicicletta.it, www.viaggiatori.net