\"L´inceneritore? Nessun diktat\"
Saitta: tra Gerbido e Orba 3 si decida assieme ai sindaci
14 July, 2004
\"Nessun mal di pancia nella maggioranza che mi sostiene: la costruzione dell´impianto era un punto preciso del programma\" \"Siamo di fronte a un´emergenza: non possiamo dilatare ancora i tempi. La vera bomba ambientale è la discarica di Basse di Stura\" \"Lo studio commissionato dalla Trm non è oro: il piano tecnico e quello politico sono separati. Non si può più ragionare in astratto\" FABIO MARZANO Il dossier dell´inceneritore è sul tavolo del neo-presidente della Provincia Antonio Saitta. Nell´ufficio che gli ha lasciato Mercedes Bresso ha aggiunto qualche lampada e cambiato alcuni arredi, ma i problemi sono gli stessi. L´opposizione dei sindaci della cintura, dei comitati spontanei e degli ambientalisti, senza contare i mal di pancia della sinistra radicale. Ieri sera a Orbassano, Greenpeace e altri esponenti del movimento \"Ne qui ne altrove\" si sono ritrovati per ribadire il no all´impianto. Oggi, invece, partirà la lettera di convocazione per il tavolo degli amministratori locali. L´appuntamento è stato fissato per mercoledì prossimo alle 9. In agenda ci sarà lo studio di Trm, la società che deve progettare e gestire il termovalorizzatore, che ha dato il via libera al sito del Gerbido. Nelle prossime settimane, poi, l´azienda distribuirà nei supermercati e per strada dei volantini per spiegare come funziona l´inceneritore: benefici, precauzioni, misure di sicurezza. «Questi sono aspetti tecnici, a noi, ora, interessa il dibattito politico, che dovrà subire una certa accelerazione» spiega Saitta. Presidente, sul brucia-rifiuti si sono accavallate diverse variabili, dall´atteggiamento di alcuni sindaci alle preoccupazioni dei cittadini fino alla vertenza con la Regione per lo studio di fattibilità sulla Servizi industriali. Come può pensare di rispettare la tabella di marcia? «Dimentica che c´è un aspetto che non può più essere considerato una variabile. Si tratta dei tempi, ed è un discorso che intendo fare con estrema serenità. Quella dei rifiuti, ormai, è un´emergenza. La discarica di Basse di Stura è davvero una bomba ambientale rispetto all´inceneritore. I tempi, ormai, non dipendono più da noi. A dicembre dell´anno scorso i sindaci dell´area metropolitana e i presidenti dei consorzi di smaltimento hanno firmato un accordo che prevede l´individuazione del sito idoneo entro la fine dell´anno. Questo non significa avere solo un´idea o un progetto, ma mettere nero su bianco e stare ai patti. La scelta del protocollo è chiara». A proposito di patti, all´interno della coalizione che la sostiene a Palazzo Cisterna, ci sono opinioni diverse sul sistema di trattamento dei rifiuti. Sono contraddizioni che prima o poi verranno al pettine? «No, ma per un motivo molto semplice. Il programma di governo che ho sottoscritto insieme con le forze politiche che mi hanno candidato alla Provincia prevede la costruzione dell´inceneritore. Quindi non capisco a quali mal di pancia alluda». Se dovesse scegliere tra il Gerbido e la Servizi industriali? «Secondo lo studio di Trm, che devo comunque ancora approfondire, il Gerbido sarebbe idoneo anche per tempi e costi, mentre per la Servizi industriali ci sono ancora dei problemi» . Così però non si rischia di fare una scelta strategica solo per rispettare le scadenze? «L´analisi di Trm non è oro, il piano tecnico e quello politico sono separati, anche se non si può ragionare in astratto. Ci sarà una discussione con gli amministratori interessati» . Il Comune di Torino sembra spinga per il Gerbido, non le pare? «No, non è solo la Città di Torino che vuole il Gerbido ma, in ogni caso, si può anche pensare alla Servizi industriali se sarà questo l´orientamento che emergerà dal tavolo». Su quell´area, la Regione ha posto una sorta di veto trasversale. La Si.To., la società controllata dalla giunta Ghigo e proprietaria del complesso, ha chiesto una compensazione economica di un certo rilievo. E´ un ostacolo superabile? «Vorrei fare ancora una verifica prima di rispondere a questa domanda, devo capire ancora bene il gioco delle parti» . Le quote di raccolta differenziata non hanno ancora raggiunto livelli accettabili, soprattutto a Torino. Ma è uno dei punti cardine per costruire un impianto di quel genere, come si può migliorare? «So che il Comune di Torino ha incrementato le percentuali di differenziata rispetto all´anno scorso. Nei prossimi giorni ci sarà una riunione per affrontare il problema» . Che cosa brucerà l´inceneritore? «Mi piacerebbe che si chiamasse termovalorizzatore e non inceneritore, è meno minaccioso. Sarà alimentato da rifiuti residuali, che presuppongono il 50 per cento di raccolta differenziata e un trattamento di selezione. Questa è l´impostazione del sistema integrato, in cui non si conferiscono gli scarti così come sono, che si può contrapporre al modello, inquinante, della discarica» .