Bologna : incostituzionale il progetto della metropolitana
Per la Corte Costituzionale indispensabile l'accordo con la Regione
16 July, 2004
Questa non si era ancora vista: la Corte Costituzionale che si pronuncia sul tracciato e il progetto della metropolitana! In effetti la Corte non si è pronunciata sul merito, ma sul metodo. Da tempo erano in conflitto le posizioni del Comune di Bologna e della Regione. Il Comune aveva scavalcato la Regione accordandosi direttamente col Cipe e col Governo. La Corte ha dato ragione alla Regione. Ecco il comunicato della Regione Emilia. METRO' BOLOGNA. LA CONSULTA ANNULLA LA DELIBERA CIPE. "MANCA IL CONSENSO DELLA REGIONE, VIOLATO IL PRINCIPIO DI LEALE COLLABORAZIONE". PERI: "AVEVAMO POSTO UN PROBLEMA DI CORRETTEZZA COSTITUZIONALE, ORA SI PUO' ARRIVARE AD UN PROGETTO CONDIVISO, EFFICIENTE E SOSTENIBILE" (Bologna, 16 luglio 2004) - "Non spetta allo Stato, e per esso al Cipe, approvare il progetto preliminare della linea 1 della metropolitana ad automazione integrale di Bologna in assenza del consenso, ai fini dell'intesa sulla localizzazione, della Regione Emilia-Romagna". E' la decisione della Corte Costituzionale che annulla la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica del 1 agosto 2003 relativa al metrò di Bologna. La sentenza n. 233, redatta dal giudice Ugo De Siervo e pubblicata oggi, accoglie dunque il ricorso per conflitto di attribuzioni, presentato nel dicembre scorso dalla Regione Emilia-Romagna. "Guardando al merito della sentenza - commenta l'assessore regionale a Mobilità e trasporti, Alfredo Peri - non c'è molto da dire, non sono molte le interpretazioni possibili. Con il ricorso abbiamo posto un problema di correttezza delle procedure e di legalità costituzionale degli atti, che la Corte ha nettamente accolto, con buona pace di tante malevole interpretazioni che della vicenda si sono date". La sentenza della Consulta richiama una precedente decisione (la n. 303 del 2003), nella quale la stessa Corte costituzionale aveva già sottolineato che "non può essere riconosciuta efficacia vincolante a quel programma su cui le Regioni interessate non abbiano raggiunto un'intesa per la parte che le riguarda". I giudici riconoscono, invece, che la delibera del Cipe sul metrò di Bologna "è stata adottata senza che si sia manifestato il necessario consenso" della Regione Emilia-Romagna. Ciò, spiega la Consulta, costituisce "sicura violazione del principio di leale collaborazione" tra lo Stato e le Regioni, "la cui osservanza è tanto più necessaria in un ambito come quello di una procedura che integra l'esercizio in sussidiarietà da parte di organi statali di rilevanti poteri in materie di competenza regionale". "Per quello che riguarda il merito - sottolinea l'assessore Peri -, e cioè sulla necessità che Bologna si doti di un sistema rapido di massa, confermiamo la nostra posizione di tre anni fa, e cioè l'assoluta necessità e urgenza di arrivare ad un progetto condiviso, efficiente e sostenibile". "Proprio nei giorni scorsi, in occasione della visita del Ministro Lunardi all'aeroporto di Bologna, abbiamo chiesto che venga al più presto convocato un incontro tra ministro, presidente della Regione, sindaco di Bologna e presidente della Provincia, nel quale definire procedure e risorse per ciò che rimane una priorità nazionale: il nodo infrastrutturale di Bologna. Il ministro - prosegue Peri - ha dichiarato la sua disponibilità e stiamo definendo la data della riunione, che si terrà comunque entro la fine di luglio". "D'altra parte lo stesso presidente Berlusconi, nell'Intesa generale quadro firmata con il presidente Errani, si è impegnato a ritenere il nodo bolognese una assoluta priorità nazionale. Ciò che accade adesso - conclude l'assessore - non potrà che essere coerente con questi impegni".