Inceneritore, via libera al Gerbido
La Regione: l’area della Servizi Industriali non si tocca
22 July, 2004
INTESA FRA COMUNE DI TORINO E PROVINCIA, MENTRE BEINASCO CONTINUA A CONTESTARE LA SCELTA DEL SITO Alessandro Mondo E’ deciso: l’inceneritore sorgerà al Gerbido. La notizia che, dopo quasi un decennio, il controverso impianto ha trovato casa è stata comunicata ieri mattina al termine del tavolo istituzionale convocato a Palazzo Cisterna dal presidente Antonio Saitta. Presenti i sindaci di Avigliana, Chieri, Moncalieri, Pinerolo, Rivoli, Settimo e Torino. Con loro, i presidenti dell'Assemblea dei sindaci e quelli dei Consorzi di Bacino. Tre ore di confronto a porte chiuse, mentre sotto le finestre della Provincia manifestava il «Cordinamento contro gli inceneritori», poi la decisione a sorpresa: sarà recepita nei prossimi giorni da una delibera di Giunta, in netto anticipo rispetto alle previsioni di chi rimandava a dopo l’estate. Compresa una parte dei sindaci, alcuni dei quali - come quello di Beinasco - ieri pomeriggio sono cascati dalle nuvole. Invece il dado è stato tratto. Saitta, con il vicesindaco di Torino Marco Calgaro e l’assessore provinciale all’Ambiente Angela Massaglia, l’ha comunicato subito dopo: «Siamo molto soddisfatti, è l’avvio di un’operazione attesa da tempo». «Oggi abbiamo compiuto il primo passo verso il pensionamento di Basse di Stura - è intervenuto Calgaro -: un atto dovuto verso i residenti vicini alla discarica. A quelli del Gerbido ribadiamo l’impegno nei confronti della Regione per chiudere il capitolo della Servizi Industriali». Anche perché - e questo è stato il secondo colpo di scena della mattinata -, il sito «Orba 3», quello su cui insiste l’azienda, pare fosse in discussione per tutti tranne che per la giunta Ghigo. Durante l’incontro la funzionaria in rappresentanza della Regione ha spiazzato i convenuti precisando che in realtà a quell’area l’ente di piazza Castello non ha mai pensato di rinunciare. «La scelta è automatica - recita il laconico comunicato della Provincia -: l’alternativa di Orba 3 si è rivelata impraticabile anche per l’orientamento della Regione che, mentre dispone l’esproprio delle aree occupate dalla Servizi Industriali, esprime l’intenzione di destinarne l’uso all’espansione dell’Interporto». Posizione che, di fatto, rende quella del Gerbido una scelta obbligata . «Però il valore dello studio di Trm resta intatto - commenta Stefano Esposito, capogruppo Ds in Provincia ed amministratore delegato dell’azienda -. E’ un risultato che premia il lavoro di tutti» Gerbido sia, allora. Ma a precise condizioni. La Provincia vuole conferire a Trm l’incarico di progettazione e gestione del futuro impianto già a settembre. Prima di quella data l’azienda dovrà modificare l’assetto societario, includendo i comuni della zona nord e sud-ovest; Palazzo civico acquisirà la partecipazione di Amiat in Trm (pari al 74%) adeguandosi alla legge che vincola l’affidamento della gestione degli impianti al controllo pubblico delle società interessate. Inoltre Saitta punta entro fine agosto ad un protocollo d’intesa condiviso da tutti. Numerosi i temi in agenda: tecnologie; localizzazione del secondo inceneritore; accelerazione della raccolta differenziata al 47% entro la data di avvio dell’impianto al Gerbido, per evitare la saturazione anzitempo della discarica; distribuzione delle compensazioni fra i comuni; impegno della Provincia ad aumentare gli incentivi per accelerare la differenziata e a finanziare le modifiche alla viabilità imposte dall’impianto; finanziamento di una commissione di controllo «terza», sulle emissioni dell’inceneritore e sui rifiuti in ingresso, in aggiunta a quella di legge; avvio dell’istituzione dell’associazione d’ambito. E lo spostamento della «Servizi», prefigurato dalla procedura di esproprio pubblicata oggi sul bollettino regionale? «Prioritaria» per Provincia e Comune. Ieri Torino ha riproposto di vincolare l’entrata in funzione dell’inceneritore alla rilocalizzazione dell’azienda. A stretto giro di posta le reazioni dei sindaci. Su tutte le furie Gilberto Giuffrida, Beinasco, oggi alle prese con il suo Consiglio comunale: «Cos’è questa retromarcia della Regione? Dov’è finita la politica? Comunque è la dimostrazione che Torino vuol farla da padrona: ci batteremo». No comment di Marcello Mazzù, Grugliasco. Sfumata la posizione di Carlo Marroni, Orbassano: «E’ chiaro che avremmo preferito Orba3. A questo punto riuniremo i comuni del Covar 14 e chiederemo precise garanzie». Lorenzo Bonardi, sindaco di Moncalieri e presidente del Consorzio, insiste sull’attenzione alle tecnologie e sulla ripartizione delle compensazioni. Soddisfatta la Margherita in Provincia (Lubatti, Bertone); preoccupate Rifondazione (D’Elia), Comunisti italiani (Bertolotto) e Verdi (Galati). Scatenata An (Ghiglia, Bonino, Fluttero, Bertot, Tentoni): «Calgaro fischia, Saitta scatta, i cittadini soccombono». Cauto ottimismo a Basse di Stura anche se Roberto Placido, consigliere regionale Ds e riferimento del Comitato Torino 2003», avverte: «Non abbassiamo la guardia, ne abbiamo già viste troppe».