Per l’energia eolica l’Italia solo al quarto posto
Produciamo poco più di 900 megawatt contro i 14.600 della Germania e i 6.200 della Spagna. L’Enel prepara 71 nuovi generatori
30 August, 2004
Silvia Bencivelli ROMA Fino a qualche anno fa parlare di energie rinnovabili provocava un sorriso di cortesia nei volti degli strateghi delle fonti energetiche. Poi, in pochi anni, tutto è cambiato. E l’eolico ha incominciato a diffondersi non solo nelle colline californiane, ma anche in Europa. E oggi un paese mediterraneo e latino come la Spagna può a buona ragione mostrarsi come un modello per tutto il continente: dal vento oggi quel paese ricava qualcosa come il 6% di tutta l’elettricità che consuma. Vale a dire centinaia di milioni di barili di petrolio risparmiati. L'energia eolica della Spagna viene prodotta da quasi diecimila «mulini a vento» (in realtà lunghi tralicci rotondi su cui si muovono tre pale) che svettano all'infinito sulle colline di tutto il paese e che insieme producono tanta energia quanto due medie centrali nucleari, cioè circa 6200 Megawatt. E la Spagna, fra un anno e mezzo, di centrali nucleari ne chiuderà una, quella di Zorita, nella zona di Gadalajara. Così la Spagna sta puntando a ridurre sempre più la sua schiavitù dal petrolio senza ricorrere al nucleare (che pure ha) e affidandosi proprio all'energia portata dal vento. Nel 1990, nel paese iberico si producevano con l'energia eolica solo sei Megawatt all'anno. In quattordici anni, questa produzione è stata aumentata per mille e nel corso dell'anno passato è cresciuta del 28%. L'obiettivo oggi è quello di crescere ancora, fino a raddoppiare il numero dei mulini a vento del paese e la quantità di energia prodotta. La scommessa sul vento rende la Spagna il terzo paese al mondo come produttore di energia eolica, dopo Stati Uniti e Germania, che, però, hanno una superficie molto maggiore e comprendono territori generalmente più ventosi. Per gli iberici il secondo posto è vicino, anche grazie alla rapida espansione della produzione e del commercio dei loro mulini a vento, che li sta rendendo i leader nel settore. In Europa la situazione dell'eolico è a macchie di leopardo: dopo Germania (che si attesta su 14600 Megawatt) e Spagna, si piazza la piccola Danimarca, che ha una produzione di più di 3.000 Megawatt di energia eolica ed è capace con questa di coprire il 20% del fabbisogno del paese. Segue l'Italia, con un dignitoso quarto posto, ma su un altro ordine di grandezza: poco più di 900 Megawatt. È recente l'annuncio dato dall'Enel sulla prossima costruzione di 71 nuovi generatori eolici da 1.5 Megawatt, che porteranno la potenza prodotta dall'energia del vento verso un primo traguardo di 1.000 Megawatt. Un magro traguardo, se si considerano le possibilità del nostro paese, che in alcune regioni, come in Sardegna e lungo le dorsali appenniniche, non è meno ventoso della Spagna.