Esultano i commercianti: era ora
«Da tempo chiediamo il parcheggio, ora facciano in fretta»
22 September, 2004
C'è chi si dice soddisfatto del prossimo assetto disposto dal Comune per le vie Carlo Alberto e Lagrange. Altri non nascondono la diffidenza verso l'ennesima modifica in dirittura di arrivo. Altri ancora troncano sul nascere qualsiasi discorso imprecando contro i corsi ed i ricorsi dell'amministrazione. Qualcuno vorrebbe che si votasse domani, per regolare subito i conti con la giunta Chiamparino. Non c'è più spazio per la diplomazia in via Lagrange, anche ieri trasformata da mezzi pubblici e auto in un budello dove lo smog regna sovrano. I vigili fanno quello che possono, ma ci vuol altro per decongestionare il quadrilatero orfano della piazza San Carlo consacrata al parcheggio che verrà. Se ne è accorto anche il Comune, decisamente in ritardo secondo alcuni, che intende correre ai ripari rimettendo mano al traffico su entrambe le vie. Il senso è quello di una svolta in due tappe. Nella prima fase, con decorrenza a breve (questione di giorni), in via Carlo Alberto e via Lagrange verrà allineato il flusso di auto e mezzi pubblici. Senso di marcia «promiscuo», dicono in Comune: direzione Porta Nuova (via Lagrange); direzione via Po (via Carlo Alberto). Auto e bus tutti insieme, appassionatamente, lungo lo stesso asse. Cosa che, nel caso di via Lagrange, permetterà al traffico in arrivo da via Roma e via Maria Vittoria una valvola di sfogo (con svolta a destra) per dribblare il cantierone di piazza San Carlo. Seconda fase: addio ai mezzi pubblici, dirottati su via Accademia Albertina (vietata al traffico privato); senso unico di marcia per le auto; parcheggio a raso su un lato di entrambe le vie; aree di carico-scarico per le merci. E i commercianti? Si preparano all'ennesima rivoluzione, confidando nel parcheggio che verrà: l'unica misura promossa a pieni voti da chi, in via Lagrange, deve lavorarci tutti i giorni. Eugenio Anselmo, responsabile del punto-vendita di Vagnino, non ha dubbi: «Se ci danno il parcheggio è ok. Vorrà dire che pazienteremo i primi tempi, in attesa che con il trasferimento dei mezzi pubblici prenda forma il nuovo assetto. L'importante è che quel momento arrivi prima di Natale, o questa volta siamo veramente rovinati». Perchè alla fine il problema è sempre lo stesso: quello di una clientela affezionatissima alla macchina. Talmente affezionata da scegliere i negozi in base alla loro accessibilità, o meno, da parte della quattro ruote. Parlano i registratori di cassa che a detta di molti, in via Lagrange,trillano sempre meno. Da dietro il bancone del bar «Il panino doc», Angelo Troyer lo dice senza girarci intorno: «La situazione migliorerà solo se realizzano il benedetto parcheggio». Per intanto, sostiene di aver registrato un calo di circa il 30% della clientela. Favorevole al nuovo corso anche Nunzia Sassi, «Scottis'blue». «Ma che ci diano un taglio, siamo stufi di fare le cavie!», sbotta Giovanna Allegro, del vicino bar tabaccheria. Molti, come Bruno Celotto, che commercia da 45 anni in via Lagrange, chiedono certezze: «La nuova soluzione risolverebbe gran parte dei problemi. L'importante è che sia definitiva». In realtà non ne è affatto convinto. E come lui Tiziano Zanetti («Gatsby's»): «Magari fosse l'ultima giravolta. Ci metterei la firma: parcheggio regolamentato e pagamento per la clientela. Benone. Anche perchè oggi parcheggiano tutti comunque, come capita capita. Gli unici a non avere problemi sono i vigili, armati delle loro telecamere». Alessandro Mondo