Piccole biciclette crescono - de 02.11.2004
03 November, 2004
3422 biciclette al giorno nell’incrocio di corso Lombardia con corso Toscana, 2906 biciclette al giorno in piazza Statuto angolo corso S. Martino con picchi di 250 biciclette all’ora alle 8 del mattino, 2295 biciclette al giorno su corso Vinzaglio angolo corso Matteotti, 2205 biciclette al giorno su via Po angolo via Rossini. Ecco alcuni esempi del 7,8% dei torinesi, cioè circa 60.000 biciclette, che ogni giorno percorrono la nostra città per andare al lavoro, a scuola, a fare la spesa con il mezzo di trasporto ecologico per eccellenza invece di utilizzare l’automobile. Questi sono i dati che scaturiscono da una rilevazione del mese di ottobre 2003 sui transiti delle bici in 35 punti di Torino. I lavori di ristrutturazione delle piste ciclabili iniziate nel 2002 e le nuove realizzazioni iniziate in seguito all’approvazione, 8 mesi fa, del Piano dei Percorsi Ciclabili, hanno cominciato a dare i suoi frutti: sempre più persone prendono coraggio e ogni mattina salgono in bicicletta, con ogni tempo meteorologico. Solo fino a quattro anni fa la percentuale di chi si muoveva giornalmente in bici era del 3% circa sul totale degli spostamenti. Un sondaggio telefonico realizzato dal Comune di Torino nel maggio 2003 su un campione rappresentativo evidenziava il dato del 7,8% e il controllo sui transiti realizzato nell’ottobre 2003 lo ha confermato: i torinesi cominciano sempre di più a usare questo mezzo alternativo all’auto. Complice il traffico caotico di certe ore, il numero di cantieri che blocca molte vie del centro, la facilità di parcheggio nei cortili condominiali, la semplicità d’uso. E’ notizia di alcuni giorni fa che Torino ha conseguito la maglia nera per la quantità di smog presente nell’aria. Chi si muove in bicicletta invece che in auto sicuramente contribuisce ad abbassare la media dei dati presentati. L’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha valutato nel 2000 gli effetti del trasporto su ambiente e salute e ne è venuto fuori un quadro che dà molto da pensare. Le stime fatte su incidenti, inquinamento, rumore, cambiamenti climatici, effetti psico-sociali, salute e qualità della vita portano a costi altissimi che la società, cioè tutti noi, deve sopportare. Alcuni dati: il solo costo degli incidenti è pari al 3% del PIL (Prodotto Interno Lordo), un cifra in Euro a nove zeri che potremmo impiegare diversamente; 3500 morti accertati nel 1998 attribuibili alla respirazione di polveri fini - i cosiddetti PM10 - e l’obesità è in aumento. Non vale la pena fare un piccolo sforzo e quindi spostarsi con un mezzo un po’ più ecologico ? E non importa se per ora alcuni tratti di piste, come ad esempio via Bertola (1170 persone la percorrono ogni giorno), sembrano cattedrali nel deserto, cioè iniziano dal nulla (Porta Susa) e finiscono nel nulla (via XX Settembre). Per ora è così perché i vari lavori di abbellimento o modifica della città non danno la possibilità di realizzare tutto in un colpo solo, ma in un futuro non lontano Torino avrà una vera rete di percorsi ciclabili sicuri.