L´ambientalista e l´esperto \"I blocchi non bastano\"
A confronto la consigliera dei Verdi e il dirigente settore Aria della Regione. Milly Moratti: chiudiamo il centro. Rota: è inutile.
19 November, 2004
STEFANO ROSSI -------------------------------------------------------------------------------- UN confronto che non è una scelta di campo, più che altro un colloquio a distanza sul tema dell´inquinamento. Perché Ennio Rota è il dirigente del settore Protezione Aria della Regione ma anche il vice presidente di Legambiente Milano. Mentre Milly Moratti è sì un´ambientalista, però conosce molto bene il mondo dell´industria. Sono efficaci le misure attuali contro l´inquinamento? Rota: «Certo. Però non si ottengono più risultati eclatanti con un solo provvedimento, come la sostituzione del carbone nel riscaldamento negli anni ?60 e ´70. Oggi tutti gli interventi sono validi, dai blocchi del traffico al divieto dell´uso dell´olio combustibile nelle caldaie, alla riduzione delle emissioni delle centrali termoelettriche. E ciascuno ha una incidenza relativa». Moratti: «Approvo le restrizioni alle auto non catalizzate, tuttavia si fa ancora poco e manca trasparenza. Le centraline del Pm10 a Milano non hanno display e sfido chiunque a trovare i dati nel sito della Regione». Le domeniche di blocco del traffico, come la prossima, sono utili? Rota: «Lo smog si riduce parecchio rispetto alle altre domeniche. Inoltre il loro valore simbolico è elevato. Milano si tira indietro? A chi sostiene che traffico e inquinamento sono indici di sviluppo, consiglio un viaggetto in quelle città europee dove la ricchezza non si accompagna a strade congestionate». Moratti: «Sono tre domeniche, una miseria. Ci ricordano che con meno auto si vive meglio, ci fanno riscoprire il lato bello della città». Il centro storico va chiuso? Moratti: «Meglio chiuso che imbottito di parcheggi come quello nuovo in piazza Meda, che avrà la coda di auto fuori come l´altro in via San Pietro all´Orto». Rota: «Chiuderlo ha senso più per una fruizione migliore della città che per l´inquinamento. Per questo è più efficace la gestione della sosta in un´area più ampia, come la pratica il Comune. D´altro canto, chi abita in centro ha abbondanza di mezzi pubblici, è chi sta fuori a diventare matto con i treni dei pendolari». Il discorso si sposta dunque sugli interventi strutturali. Rota: «Milano è una città globale, va ripensata dal punto di vista amministrativo. È pazzesco avere un sindaco per ogni Comune dell´hinterland pari al sindaco di Milano. È vero poi che servono infrastrutture, falso che servano solo autostrade. E per treni e metropolitane i tempi sono di 20-25 anni. Certo entro il 2010 non scenderemo sotto i 20 microgrammi di Pm10 come prescrive la Ue». Moratti: «Alle metropolitane non si può che dire sì. Ma alcune infrastrutture pesanti, una volta pronte, potrebbero essere inutili. La funzione lavoro è in evoluzione e per limitare il traffico si dovrebbe agire sulla domanda di mobilità. Il telelavoro non è una barzelletta, il car pooling è un modo per ripensare il trasporto. Il professor Giorgio Valle della Statale ha un progetto per mezzi da nove passeggeri, gestibili dai mobility manager delle aziende con ticket trasporto per i dipendenti». Per ora tocca sperare nella pioggia, nel vento. Rota: «La Lombardia è un catino tremendo, da cui non scappa niente. La Ue è stata troppo ottimista a pensare che, introducendo i motori da Euro 1 a Euro 5, i miglioramenti sarebbero stati deterministicamente continui». Moratti: «Dipendiamo dal meteo? E allora, visto che le previsioni a 48 ore ormai sono esattissime, combiniamole con i rilevamenti (non sottostimati, per favore) delle centraline e decretiamo dei blocchi mirati, quando servono. Con 48 ore di anticipo c´è il tempo di fare adeguata informazione». Carburanti alternativi. Che pensate dell´idrogeno? Moratti: «La ricerca è sull´idrogeno è iniziata in Italia trent´anni fa, darà i suoi frutti». Rota: «Se l´idrogeno viene estratto dai combustibili fossili, siamo al punto di partenza. Se si ottiene per elettrolisi dall´acqua, è diverso». La Regione ha inaugurato in pompa magna il distributore di idrogeno e dopo pochi giorni lo ha chiuso. Rota: «L´ho letto sui giornali».