Non sono gli omosessuali a oscurare la CO2
22 November, 2004
Bene, hanno concluso l’accordo con gli autoferrotramvieri. Prima di entrare nella scure berlusconiana “vi taglio tutto pur di ridurre l’Irpef”, almeno un po’ di denaro pubblico viene stanziato, in questo caso per i dipendenti del trasporto locale. Ma c’è un piccolo particolare : i fondi per l’aumento agli autoferrotramvieri sono stati ricavati azzerando quelli che erano stati previsti per sviluppare le prestazioni del trasporto locale. Ieri il ministro dell’ Ambiente ha partecipato alla presentazione del prototipo dell’autobus a idrogeno, ma qui altro che idrogeno. Il gasolio costa di più, il Fondo Nazionale Trasporti in questi anni non ha restituito neanche l’inflazione, dopo tante proteste gli enti Locali erano riusciti a ottenere la promessa di uno stanziamento, che ora viene azzerato. Tanto che la riunione della conferenza unificata Stato-città-regioni che doveva nei prossimi giorni occuparsi di come gestire il miglioramento del Fondo nazionale Trasporti è stata annullata. In sostanza, dato che il gasolio costa di più e il personale costa di più, il rischio è che gli enti locali debbano diminuire le frequenze degli autobus,a meno di non aumentare fortemente le tariffe. E sicuramente il servizio non lo possono migliorare. Tanti altri risvolti macro o micro-ambientali ha l’attuale braccio di ferro su tasse e Finanziaria. Tra l’altro vi ricordate che con la Finanziaria avevano promesso di aumentare il bollo sui veicoli più inquinanti? Sarebbe stata un’idea per indurre ad usare quelli un po’ meno energivori. Non se ne è più parlato. Chissà se un aumento del bollo farebbe parte delle misure necessarie per tagliare l ‘ Irpef ( e in tal caso non servirebbero a finanziare niente di interessante) o se addirittura è stato accantonato per non fare arrabbiare elettori marmittoni berlusconiani. * * * * Chiedo scusa ai lettori e all’autore ma questa di Massimo Gramellini sulla prima pagina della Stampa ve la devo citare ampiamente. Dice: “ Perchè in questi giorni la classe dirigente si accapiglia su temi come l'omosessualità, che hanno saturato il pubblico fino alla nausea, e non dedica un'oncia della sua saggezza ai seicento abitanti di un'isola dell'Alaska costretti all'emigrazione dallo scioglimento dei ghiacci su cui poggiano le loro case? Fossero stati vittime di una discriminazione politica o sessuale, avrebbero acceso indignazioni planetarie. Poiché sono solo i primi rifugiati ambientali della storia umana, cavie di un destino che potrebbe riguardarci tutti, l'opinione dominante li derubrica a curiosità di colore. Possiamo continuare a raccontarci la favola che i cittadini del mondo, per paura o fatalismo, non vogliono sentir parlare del problema e preferiscono distrarsi con dispute scolastiche (a livello psicologico, una discriminazione pro o contro i gay esisterà sempre, perché nessuno, neanche un gay, riesce ad accostarsi a un gay senza pensare che è gay). Ma sarebbe, appunto, una favola.” Risposta,mia : “Egregio Gramellini, mi sento particolarmente chiamato in causa come ecologista e omosessuale. Davvero lei ritiene che sia il tema omosessuale a togliere attenzione a quello che- concordo- dovrebbe essere il problema principale, cioè il decisivo contributo umano al surriscaldamento del pianeta? In base a quali misurazioni dei metri quadrati delle copertine dei quotidiani? Di che periodo? E’ evidente che ad aver determinato la vittoria dell’inquinatore Bush – e la conseguente ribalta mediatica dei referendum sui matrimoni gay – non è stata la presunta mania antidiscriminatoria di noi omosessuali ma la abile strumentalizzazione della reazione fondamentalista. Ma lei forse non voleva incitare ad occuparsi della difesa del pianeta ma solo trovare un modo originale per lanciare la sua pietruzza contro noi “culattoni” che come è noto comandiamo in Europa. Adesso saremmo anche colpevoli di oscurare la CO2??" * * * * Ricordavo che ieri è stato presentato a Torino il prototipo dell’autobus a idrogeno. Un progetto nato quando Ministro dell’Ambiente era Edo Ronchi. Interessante cosa. Curiosa però la coincidenza. In queste settimane di novembre l’unica realtà cittadina significativa del Nord italia a non aver intrapreso qualsivoglia misura preventiva antismog ( persino il blocco dei non catalizzati) è Torino, mentre simili misure sono in vigore nelle città emiliane lombarde e venete. La città dell’auto in crisi ha paura persino di premere sul ricambio delle auto non catalizzate?