Manifestazione: com'era l'appello a quella del 6 dicembre. A piedi o in bici.
Per il clima, per un nuovo modello
21 November, 2003
Capaci di futuro (appello per la partecipazione alla MARCIA del 6 dicembre a Milano) www.cop9italia.org I vertici mondiali sul clima (questo è appunto la nona “Conferenza delle Parti”) sono stati istituiti a seguito della Conferenza delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro per studiare politiche comuni, volte ad evitare gli effetti sul clima della terra conseguenti alle emissioni di gas di serra. Nel corso di uno di questi, quella di Kyoto, è stato definito il primo ed unico accordo internazionale sul “governo comune dell'ambiente” che afferma per la prima volta il concetto di limite allo sviluppo e prevede meccanismi vincolanti per i governi. L'Italia e quasi tutti i paesi responsabili delle interferenze climatiche hanno ratificato il Protocollo, ma manca ancora la determinante ratifica di Usa e Russia. Il mondo deve comunque proseguire lungo questa strada. In un mondo lacerato da nuovi e vecchi conflitti, oggi come non mai la sorte di questi accordi internazionali è nelle mani dell'opinione pubblica di tutti i paesi del mondo. Solo la partecipazione, il controllo e un'adeguata pressione sui governi può garantire i principi del diritto ad uno sviluppo sostenibile per tutti i popoli, per “proteggere il clima a beneficio della presente e delle future generazioni, sulla base di equità e in rapporto alle comuni ma differenziate responsabilità e alle rispettive capacità”. Alla conclusione dell'anno internazionale dell'acqua si apre quindi un' altra grande grande questione di salvaguardia e equità nell'impiego delle risorse della terra: l'aria, l'atmosfera e il clima. La guerra, le guerre per il controllo delle risorse, in particolare quelle petrolifere, sono ancora in corso: l'unica speranza per uscirne definitivamente, accanto alla continua opposizione ai signori della guerra, è l'uscita dall'era della dipendenza dal petrolio e dai combustibili fossili. Esistono oggi delle alternative possibili (fonti rinnovabili, metano, idrogeno) che vanno incentivate politicamente e sostenute attraverso la ricerca tecnologica. Gli scienziati non sanno ancora descrivere esattamente le conseguenze delle alterazioni climatiche nelle diverse regioni del pianeta, ma registrano già oggi elevati danni umani ed economici che sono e saranno pagati in misura maggiore dai popoli e dalle economie più deboli. E uno sviluppo mondiale squilibrato non è garanzia di pace. La costruzione di uno sviluppo e di un mondo diversi e possibili non mette solo in discussione un modello produttivo e infrastrutturale, ma ci interroga direttamente: per costruire uno sviluppo sostenibile è necessario rivedere i nostri stili di vita, a partire dai consumi (in particolare energetici), i trasporti, le comunicazioni, le relazioni tra gli uomini e le generazioni. Scegliamo di percorrere la nostra città in bicicletta, non solo durante questa marcia, ma anche per i nostri spostamenti quotidiani! Sono previsti a Milano migliaia di ospiti stranieri: delegazioni ufficiali dei governi, rappresentanti di organizzazioni internazionali, giornalisti, scienziati,religioni, associazioni e movimenti. La manifestazione che vogliamo promuovere dovrà essere l'incontro con tutte queste realtà italiane e internazionali. In un mondo sempre più collegato, la possibilità di partecipare alle scelte, la desiderabilità e la bellezza della vita sul nostro pianeta dipende molto anche dalla capacità dei popoli di partecipare al governo del pianeta. Appuntamento sabato 6 dicembre a Milano h 15 piazza giulio cesare (uscita metro amendola fiera) stessa partenza per chi manifesterà a piedi e chi in bicicletta