L’ inceneritore raddoppia, presto i nuovi impianti
Il primo dovrebbe occupare l’area della Servizi Industriali, l’altro a Volpiano
26 November, 2003
Alessandro MondoSvolta a sorpresa sul controverso inceneritore, che non solo mostra contorni sempre più nitidi ma raddoppia. Nel futuro della Provincia ce ne sono due: uno a servizio del bacino ovest, Torino compresa, in sospeso fra il Gerbido e i dintorni della Servizi Industriali; l’altro a uso del bacino est e probabilmente della Valle d’Aosta, in cerca di domicilio fra Volpiano ed alcuni siti dell’Eporediese e del Canavese.Il quadro si è delineato a Palazzo Cisterna durante la presentazione degli studi comparativi firmati dal Politecnico (per l’inceneritore) e dall’Università (per la discarica di servizio). Presenti, fra gli altri, Mercedes Bresso e Giuseppe Gamba, presidente e vicepresidente della Provincia, il vicesindaco Marco Calgaro, Domenico Zandonatti e Stefano Esposito, presidente e neo amministratore delegato di Trm, il Rettore del Politecnico Del Tin, i sindaci di Montanaro e Volpiano. Comune la soddisfazione per l’avvio di un meccanismo decisionale da mettere a punto prima del cambio della guardia in Provincia. «Abbiamo definito le regole del gioco, senza altri rinvii», ha commentato Bresso, mentre Calgaro ha ribadito la volontà del Comune di stringere i tempi: «La priorità è trovare un accordo».La partita più complessa è quella dell’inceneritore. Stando al Politecnico, fra i siti candidati ad ospitare l’impianto (Gerbido, Volpiano, Strada del Francese) i più indicati sono i primi due. Il Comune ne prende atto e offre la disponibilità del Gerbido, che però ha lo svantaggio di essere troppo periferico rispetto all’ambito di pianificazione territoriale. Perchè? Perchè basta uno sguardo alla carta per rendersi conto che il Gerbido è vicino ai comuni di Beinasco, Orbassano, Grugliasco, Rivoli e Rivalta. In pratica, si trova al confine con l’area di pianificazione sud-ovest (Pinerolese, Alta-Bassa Valle Susa ed i comuni a sud di Torino), che a sua volta sta lavorando ad individuare una rosa di siti idonei ad ospitare un’inceneritore con annessa discarica. Fra questi, alcuni terreni a ridosso della Servizi Industriali. Non avendo senso costruire due impianti a pochi chilometri di distanza in linea d’aria, la quadratura del cerchio passerebbe attraverso la modifica degli ambiti territoriali da parte della Provincia. In pratica Torino ed il Chierese verrebbero scorporati dall’area sud-est ed accorpati a quella sud-ovest, servita da un unico impianto collocato al Gerbido o a ridosso della Servizi Industriali (chiusa o trasferita altrove, comunque ridimensionata). La partita si giocherà quindi fra questi due siti, oggetto di prossima comparazione. Ed è una partita caratterizzata da tempi stretti: i giochi si chiuderanno a gennaio. Quanto a Volpiano, resterebbe come opzione per ospitare un secondo inceneritore a servizio dei comuni del bacino nord (Chivassese, Eporediese e Canavese) più la Valle d’Aosta, sempre che queste zone non presentino soluzioni migliori.In base a questi scenari, l’incenerimento dei rifiuti nella Provincia poggerebbe su un assetto bipolare capace di mettere d’accordo i comuni. Cosa più facile a dirsi che a farsi, per vari motivi: dalla necessità di un impegno vincolante tra i consorzi di riferimento, alla ricollocazione della Servizi Industriali dopo un decennio di discussioni senza seguito. Condizioni inderogabili, secondo la Provincia, prioritarie rispetto alla modifica degli ambiti e alla proroga della discarica di Basse di Stura al 2008, quando dovrebbe entrare in funzione il primo inceneritore (corredato di un impianto di pretrattamento). Situazione meno complessa per la discarica di servizio, presumibilmente domiciliata in uno dei due siti forniti da Montanaro e giudicati più idonei rispetto a quelli di Torrazza e Foglizzo. Confermato il rilancio della «differenziata», anche grazie alle multe inflitte ai comuni che non hanno centrato il 35% previsto dal «Ronchi». Compreso Torino, sanzionato con 450 mila euro. I 900 mila euro di multe incassati nel 2004, precisa Gamba per la Provincia, saranno reinvestiti per potenziare la raccolta.