Parte il reclutamento degli «ecovolontari»
Si tratta di pensionati, commercianti, impiegati e liberi professionisti. Vigileranno sulla raccolta porta a porta segnalando le inefficienze
24 January, 2005
RIVALTA - SESSANTUN ASPIRANTI, CHE IERI HANNO SEGUITO LA PRIMA LEZIONE Massimiliano Peggio Sono quasi duecento gli aspiranti «ecovolontari» che hanno aderito alla campagna di «arruolamento» lanciata dal consorzio rifiuti Covar 14, per creare un «esercito» di esperti in grado di controllare il servizio di raccolta differenziata segnalando comportamenti di malcostume e inefficienze. Pensionati, commercianti, impiegati, liberi professionisti, tutti determinati a partecipare in prima persona al miglioramento del sistema porta a porta che si sta diffondendo nei 19 comuni del bacino sud, da Trofarello a Orbassano. Tra i centri che hanno già introdotto o stanno per convertirsi al raccolta differenziata domiciliare, il primato di adesioni spetta a Rivalta con 61 «reclute». Ci sono i veterani dei comitati ambientali, come Walter Coatto, 71 anni, che per oltre un decennio ha combattuto contro l\'inquinamento di Oma e Chimica Industriale, le due aziende sequestrate dalla magistratura e ormai in fase di bonifica. «Sono un integralista - dice - non posso soffrire le persone che gettano i rifiuti per terra, ovunque. Vorrei che la raccolta differenziata arrivasse al 100 per cento». Dello stesso parere, Marco Fiora, 41 anni, commerciante di carni all\'ingrosso, «folgorato» dal tema dell\'ecologia. Si infuria scoprendo che una miriade di prodotti «usa e getta» non possono essere separati per mancanza di obblighi legislativi. «Mi sembra una cosa assurda - ammette -: potremmo aumentare le tipologie di rifiuti riciclabili ma le leggi non lo consentono». Nel gruppo di aspiranti anche alcuni «attivisti» già impegnati in attività e iniziative di educazione ambientale. Come Gabriella Cibin, 49 anni, responsabile ammistrativa. Dice: «Il mio obiettivo? Vorrei aiutare la gente a comprendere che per migliorare la raccolta differenziata basta un po\' di impegno: più la selezione dei rifiuti è efficiente, maggiori sono i vantaggi per la collettività». Ieri, al centro incontri «Il Mulino», a Rivalta, si è tenuta la prima lezione: una riunione introduttiva a cui seguiranno tre mesi di formazione, di tre ore alla settimana. «Il primo compito di un ecovolontario - spiega Eliana Bruschera, una delle istruttrici - è quello di educare i cittadini, stando a contatto con il proprio territorio». Ma anche se saranno muniti di tesserino di riconoscimento del Covar 14, e dotati di un\'adeguata competenza tecnica, non potranno sanzionare i trasgressori: il compito di multare gli «ecofurbi» toccherà sempre agli agenti della polizia municipale. «Tutti i volontari impegnati sul territorio comunale si dovranno limitare a segnalare ai funzionari competenti i casi di malcostume e inciviltà, ma soprattutto evidenziare le inefficienze del servizio causate dagli operatori delle imprese appaltatrici». Tra i rischi da mettere in conto gli insulti degli irriducibili, che di educazione ambientale proprio non ne vogliono sapere. «Le statistiche in merito - aggiunge l\'insegnante - dimostrano che bisogna mettersi il cuore in pace: il 10 per cento vi sbatterà la porta in faccia».