Auto in bagna caoda
di Bruna Gambarotta - da La Stampa del 27.01.2005
27 January, 2005
PERCHÉ usare, nella stesura dei regolamenti e nelle disposizioni per il traffico, solo l'indicativo presente quando la lingua italiana è così ricca di formule dubitative, condizionali, sospensive, interrogative? Sono capaci tutti a scrivere: la circolazione a targhe alterne entra in vigore dalle.. alle ed è valida per tutti. Sentite com'è più elegante scrivere «dicono che forse a quanto pare domani o forse dopodomani ci sarebbe la circolazione a targhe alterne, sempre che nel frattempo non si verifichi un concorso di circostanze non meglio precisate che inviti a ripensare il problema da una diversa angolazione, tenendo conto delle esigenze di una parte della cittadinanza che lavora ma anche di quella che si gode una meritata pensione».
In pratica c'è una risposta sintetica e incontrovertibile alla domanda che interessa gli automobilisti e cioè: «Ci sarà o no la circolazione a targhe alterne e sì, in quale orario?» e la risposta è: «Dipende» o, se preferite: «Conforme».
Quanto all'elenco di coloro che sono esentati dal divieto, questa volta i soliti criticoni che trovano sempre da ridire su tutto, dovranno tacere di fronte alla cristallina chiarezza del dispositivo. Eccolo: nelle ore del divieto potranno circolare gli appartenenti alla confraternita della bagna caoda, poiché è dimostrato che l'alito impregnato di aglio abbatte le polveri sottili. Ma solo nelle vie intitolate a personaggi con il cognome che comincia con la lettera F. Sono liberi di muoversi tutti coloro che, in tempi non sospetti, abbiano manifestato entusiastico apprezzamento per il parcheggio di piazza Valdo Fusi. In pratica sono due, il progettista e la sua mamma. Il papà non si è ancora pronunciato. Sono esentati gli automobilisti che, in seguito a controlli a sorpresa effettuati dai vigili, risulteranno indossare, mentre sono alla guida dell'auto, dei pattini da ghiaccio, purché siano stati omologati per le gare olimpiche. Quelli che hanno affittato una casa o prenotato un albergo alle Cinque Terre possono passare da corso Spezia. Coloro che hanno dei parenti in Argentina possono muoversi da piazza Cile a corso Uruguay, non appena avremo provveduto a intitolare una piazza e un corso a queste importanti nazioni del Sudamerica.
Possono transitare in auto da un lato all'altro di via Garibaldi gli automobilisti che risultano essere discendenti diretti da uno dei Mille. I produttori di tome sarebbe meglio che per quel giorno se ne stessero a casa ma se proprio sentono un'impellente necessità di mettersi al volante, almeno lo facciano in vie intitolate a toponimi delle valli di Lanzo. (E se non sanno cosa vuol dire toponimi vadano a vedere sul vocabolario).
Quanto agli orari del divieto i competenti uffici tecnici mi dicono che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere dalle 9 alle 19. Anzi no, mi fanno segno dalla regia che il divieto termina, se non ho capito male, alle 13. Ma non si sa mai, sapete com'è, in questa materia bisogna essere di una precisione svizzera.
Se poi il vostro orologio è fermo, o segna un'ora sbagliata, o siete appena sbarcati da un volo intercontinentale e siete in preda al jet lag, transeat, non stiamo a guardare il pelo nell'uovo.
Firmato il Sindaco, Sergio Camparino, per gli amici «Conforme».
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