Metano a mirafiori
31 January, 2005
Di nuovo allarme per la crisi di Mirafiori, che comunque vive una lenta agonia. Negli ultimi giorni i politici promettono interventi. Contemporaneamente nel governo sollecitato dall’Anci a far qualcosa di “strutturale” contro l’emergenza smog si riaffaccia l’ipotesi degli incentivi alla rottamazione, che poi in pratica significano incentivi per chi butta l’auto vecchia e la sostituisce con un’auto nuova. Propongo di incrociare e coordinare le due questioni – riduzione dello smog e difesa della occupazione industriale in Italia – e parto subito dalla proposta conclusiva: motori a metano a Mirafiori, e regole che privilegino i veicoli a metano e scoraggino benzina e diesel a partire dalla Pianura Padana. Da punti diversi si può arrivare a quella stessa conclusione. Cominciamo dalla cosiddetta rottamazione: dato che le auto in Italia sono troppe e troppo vecchie, resto dell’idea che bisognerebbe dare un premio a chi elimina la propria auto, punto e basta. Senza condizionarlo o legarlo all’acquisto di un’auto nuova. Sarebbe poi un vero spreco di denaro pubblico incentivare ancora i motori a benzina e diesel e oltretutto non si aiuterebbe neanche la Fiat la cui quota di mercato è debole. Se si vuole accompagnare al premio di rottamazione un incentivo a una mobilità più pulita, si dovrebbe puntare su un buono per il trasporto pubblico, per l’auto veramente meno inquinante ( quindi elettrica per le città, o a metano per brevi e lunghe percorrenze) e per l’auto condivisa ovvero car-sharing. Il problema delle auto infatti è che anche se fossero davvero pulite sono comunque troppe e il loro uso deve essere quanto meno razionalizzato. Quindi vale la pena di tirar fuori denaro pubblico solo nella prospettiva di – azzardo una cifra – una decina di milioni i autoveicoli e di sostituirli con al massimo un milione di auto ecologiche e utilizzate da più persone col servizio detto del car-sharing. Infatti c’è in bozza un accordo al Ministero dell’Ambiente per regalare almeno l’abbonamento al car sharing a chi rottama un’ auto vecchia, ma non è finanziato. (Tanto per cambiare..) E bisognerebbe decidere che i veicoli del car sharing siano a metano. Partiamo dal punto di vista della difesa della occupazione e produzione italiana di auto e in particolare a Mirafiori. Non so cosa ci vorrebbe per rendere i modelli Fiat a benzina o diesel tali da sbaragliare la concorrenza, ma un intervento pubblico solo in questo senso rischia di essere sia inefficace che sbagliato. Invece in quella che per ora purtroppo è ancora una piccola nicchia, e cioè la produzione di auto a metano la Fiat ha un netto vantaggio rispetto alle case concorrenti. E il metano, oltre a essere di gran lunga meno inquinante di qualunque diesel filtrato, è anche più economico. Cito da Quattroruote : “con un euro di metano (prezzo 0,67 euro al kg), la Fiat «Doblò» della nostra prova ha percorso 33,9 km, contro i 21-22 della versione a gasolio e gli 11,3 di quella a benzina”. Ma passare al metano significa fare un salto, una rivoluzione, non accontentarsi di qualche parolina o qualche incentivino. Bisognerebbe decidere di creare zone e orari a traffico limitato solo ai mezzi a metano ed elettrici, e che tutti i taxi devono andare a metano entro pochi anni, e che le cosiddette flotte pubbliche siano solo a gas. Questo è a grandi linee l’intervento pubblico che può servire sia a combattere lo smog che a difendere, innovandola, Mirafiori. * * * Tra le possibili segnalazioni di buone iniziative per l’ambiente e le città, questa volta vi consiglio di informarvi sul progetto Cambieresti? del comune di Venezia. In pratica, per chi sa cos’è un bilancio di giustizia, è un forte tutoraggio comunale su una sperimentazione che aiuta mille famiglie a ridurre gli sprechi e consumare equo e sostenibile. E’ già esaurito il Palasport per la serata di presentazione con Beppe Grillo e Gianantonio Stella. Consultate il loro sito www.cambieresti.net. (E scriveteci invece a ecocittadino@unita.it)