Il miraggio inceneritore
Si allungano ancora i tempi di costruzione. Intoppi burocratici per l´impianto del Gerbido: via al cantiere solo nel 2006. Sarà anche più piccolo
07 February, 2005
SARA STRIPPOLI -------------------------------------------------------------------------------- Apertura del cantiere nell´ipotesi più ottimista a marzo 2006, fine dei lavori all´inizio del 2011. Se tutto andrà secondo i ritmi scanditi dai tanti passaggi burocratici, sono questi i tempi della realizzazione dell´inceneritore del Gerbido. Quattrocento milioni di euro i costi del progetto complessivo, comprensivo dei sei impianti di pretrattamento, 220 milioni circa per il solo termovalorizzatore. Con la presentazione dello studio realizzato dalla commissione incaricata di indicare la miglior tecnologia dal punto di vista tecnico, della tutela ambientale e della sostenibilità economica, al centro Torino Incontra ieri si è chiuso un altro capitolo dell´interminabile storia del futuro dei rifiuti di Torino e provincia. Nel convegno non sono mancate le contestazioni: un gruppo di anarchici è intervenuto con striscioni di protesta No inceneritore - Diossina? No grazie e hanno interrotto l´intervento del presidente della provincia Antonio Saitta. Il quale sostiene che con le ulteriori garanzie offerte dai risultati di questo studio, la macchina può finalmente partire in parallelo alla definizione delle strategie per centrare l´obiettivo, entro il 2009, della raccolta differenziata al 50%. L´ipotesi ritenuta più valida, ha spiegato la coordinatrice della commissione Rosanna Laraia (altri membri Pasquale De Stefanis dell´Enea, Guido Saracco del Politecnico di Torino e Adelmo Benassi) è il sistema a griglia mobile articolato su tre linee che fra i vantaggi elenca un´apparecchiatura collaudata ed affidabile, migliaia di applicazioni a livello mondiale, buoni livelli di recupero energetico (termico-elettrico), idoneità per rifiuti di diversa pezzatura da sottoporre a ridotti pretrattamenti. Rispetto al sistema del letto fluido, poi, garantisce una maggiore flessibilità gestionale. Lo studio infatti ha anche approfondito gli aspetti gestionali e redatto un decalogo di buon utilizzo insieme con un piano per la comunicazione che prevede fra le altre strategie la disponibilità dei dati di monitoraggio delle emissioni all´ingresso dell´impianto e su Internet. Restano ancora aperti alcuni interrogativi. Uno di questi è la costruzione della discarica di Montanaro, che dovrebbe raccogliere le ceneri dell´inceneritore. Un´ipotesi che il piccolo comune non sembra intenzionato ad accogliere di buon grado. C´è poi la questione degli impianti di pretrattamento, cinque in provincia e uno a Torino, dove l´obiettivo della raccolta differenziata al 50 per cento è più arduo da raggiungere. «Nei prossimi giorni saremo costretti a prorogare per la terza volta la discarica di Basse di Stura - ha detto l´assessore all´Ambiente della Provincia Angela Massaglia - Adesso comunque inizia il percorso amministrativo con l´autorizzazione, previa definizione dell´assetto di Trm, che dovrà essere partecipata solo dai Comuni».