La sintesi di Cianciullo su La Repubblica all'11 febbraio
11 February, 2005
Smog senza tregua, raffica di stop Milano, Roma, Bologna, Perugia: mezza Italia a piedi per le polveri Il progetto della giunta Albertini: far pagare l´ingresso in città alle auto più inquinanti ANTONIO CIANCIULLO -------------------------------------------------------------------------------- ROMA - La lotta allo smog sta diventando un fai-da-te. Mentre l´inquinamento sale e dal governo non arrivano segnali di correzione di rotta, ognuno si arrangia come può: blocchi estemporanei e pianificati, mobilitazione nazionale dei Verdi domenica a Roma, denunce alle procure, rampogne ufficiali da Bruxelles. Ieri la giornata è cominciata con un attacco secco all´inerzia del governo da parte del presidente dell´associazione nazionale Comuni Italiani, Leonardo Domenici, che ha definito «inevitabile», in assenza di investimenti per la mobilità, la decisione di bloccare tutte assieme, in uno stesso giorno feriale, le grandi città. Poi, con il passare delle ore, si è sgranato il rosario delle targhe alterne che arrivano e se ne vanno seguendo i flussi del vento. La Lombardia ha deciso di farle scattare da martedì 15 a venerdì 18 febbraio. L´assessore all´Ambiente di Milano ha lanciato l´idea di una tassa sull´ingresso delle auto più inquinanti, mentre il sindaco Albertini invocava «risposte a tutto campo: interventi legislativi, tecnici fiscali» per evitare la paralisi del Nord. Firenze ha annunciato una dieta di due giorni di targhe alterne a settimana appena si sarà arrivati alla soglia dei 35 superamenti giornalieri di polveri sottili (il limite di legge). Bologna, se l´alt di domenica non darà risultati, fermerà le auto anche lunedì. Perugia e Terni si sono aggiunte al partito delle targhe alterne, Roma blocca il traffico domenica. A questo punto dalla magistratura è arrivato un nuovo segnale. Le procura di Venezia e di Treviso avevano già aperto un´inchiesta contro ignoti per l´aumento di polveri sottili. Ieri il procuratore capo di Padova ha deciso un atto più esplicito: ha convocato il sindaco della città per conoscere le intenzioni dell´amministrazione comunale. Sul tavolo della procura giace infatti la denuncia di Legambiente scattata quando si sono superati i 35 giorni di sforamento per le polveri sottili e, in assenza di interventi adeguati, è inevitabile che l´inchiesta vada avanti. Probabilmente anche Padova ingoierà l´aspirina delle targhe alterne a raffica. «Il governo continua a navigare a vista e ignora che un impegno serio per il protocollo di Kyoto avrebbe ricadute importanti anche sulla qualità dell´aria delle città, senza bisogno di spostare in campagna le centraline di monitoraggio», commenta Ermete Realacci, capogruppo della Margherita in commissione Ambiente alla Camera e presidente onorario di Legambiente. Un atto concreto a livello nazionale contro le polveri sottili non potrà comunque essere rinviato senza gravi conseguenze. I medici ieri hanno spiegato di nuovo il perché. «Un bambino nato a Bologna nel 2003, se continua nella sua esistenza ad essere esposto a più di 15 microgrammi per metro cubo di polveri, vede ridursi la speranza di vita di un anno», ha precisato Fausto Francia, responsabile del dipartimento salute pubblica della Ausl di Bologna, durante un convegno in cui Alessandro Zanasi, fisiopatologo del Policlinico Sant´Orsola-Malpighi ha aggiunto «è come essere esposti a un aerosol di veleni 24 ore al giorno». Da Bruxelles infine è arrivato un no preventivo a ogni possibile richiesta di deroghe. Secondo Barbara Helfferich, portavoce del commissario all´Ambiente Stavros Dimas, l´Italia si è dimostrata negli ultimi anni un «cattivo allievo» in campo ambientale e, se il trend attuale continuerà, violerà la direttiva sulle emissioni. Perciò «la Commissione è pronta a intraprendere tutti i passi necessari, compresi quelli legali».