La rabbia di Buffa: due anni di battaglie per niente
«Pacher ci ha boicottato e ha vinto l'indifferenza». Ma i comitati civici non mollano
01 December, 2003
TRENTO. «Abbiamo buttato via due anni di battaglia, questo voto dimostra che se fanno o non fanno l\'inceneritore alla gente non importa niente». Sono le 20.30 quando Tullio Buffa legge sul maxischermo dell\'Ufficio elettorale i risultati dell\'affluenza alle urne: meno del 27%, perfino a Gardolo non si è raggiunto il quorum. Un tracollo per i promotori del referendum, impossibile nascondere la delusione. Su un punto tutti concordano: «Inutile cercare scappatoie, ha vinto l\'indifferenza». E ora che si fa? Qui le risposte non coincidono. Per Buffa e Merler non resta che puntare sull\'ordine del giorno del consiglio comunale, vigilando che Dellai non faccia il mega-inceneritore. Ma a Roncafort e alla Vela i comitati civici non mollano. Il presidente del comitato referendario si toglie un sassolino dalla scarpa: «Pacher è il sindaco di tutti, anche di chi non vuole l\'inceneritore - accusa Buffa (An) - avrebbe dovuto essere superpartes, invece ha di fatto boicottato il referendum, questa è stata una scorrettezza». Ma l\'analisi di questo voto - ammette lo stesso Buffa - è un\'altra: «Ha prevalso l\'indifferenza, la gente ha deciso di delegare scelte che invece la riguardano da vicino. Evidentemente i trentini non hanno la stessa sensibilità dei lucani, che hanno vinto la loro battaglia contro le scorie nucleari». Un\'occasione sprecata, secondo il leader referendario, «perchè a questo punto - dice - i margini di manovra sono ridotti al minimo, tutto sta alla buona volontà di Dellai, e l\'unico baluardo resta l\'ordine del giorno del consiglio comunale». Gli fa eco Luigi Merler, consigliere comunale di Forza Italia e paladino della battaglia anti-inceneritore: «I cittadini non hanno capito cosa significa un inceneritore a Ischia Podetti. Adesso la nostra responsabilità di amministratori è di fare in modo che la Provincia prenda la decisione più saggia per i trentini e per la città, premendo perché vengano rispettati gli impegni assunti sulla bioessiccazione e sul fatto che non ci sarà un grande inceneritore». Lavorare perché l\'impianto sia il più piccolo possibile, incalza il leader di Costruire comunità Vincenzo Passerini: «Oggi il pericolo è che questo voto diventi un sonnifero. Sui rifiuti il Trentino è ancora in spaventoso ritardo, guai se si riaddormenta: oggi più che mai è tempo che tutti si prendano le proprie responsabilità, e la Provincia imponga a Comuni e Comprensori di rispettare la legge». Ma è a Roncafort che la delusione per il risultato è più cocente: «Paghiamo anche per responsabilità di chi da settimane ha predicato che questo era un referendum inutile - attacca Rinaldo Conotter, leader del Comitato civico - ma sull\'inceneritore non molleremo mai. Da domani la battaglia ricomincia, questa era solo una tappa». «Noi ci crediamo - esorta Franco Faes, presidente dell\'associazione Il gruppo di Roncafort - anche se oggi la gente, anche a Gardolo, ha dimostrato di non aver capito la storia di questo inceneritore, e così ha finito per rafforzare le scelte di Dellai». Rincara la dose Rinaldo Coser, presidente del comitato civico della Vela, lì a due passi da Ischia Podetti: «Ha vinto il partito degli affaristi - sbotta - a questo punto Dellai farà quello che vuole». E anche lui ammette che sì, «i trentini dovrebbero imparare da quelli della Basilicata, che hanno dimostrato di saper lottare per difendere i loro diritti e la loro salute».