Per una politica di transizione. Superiamo l'epoca del fossile
Intervento di Domenico Filippone, responsabile dell'Ecoistituto del Piemonte "Pasquale Cavaliere"
28 February, 2005
Insomma siamo alle solite. Ciascuno va per conto proprio! I governi e le amministrazioni locali non programmano piani energetici territoriali seri e dunque si lavora sempre sull'emergenza. A livello mondiale gli scenari energetici futuri prevedono un ruolo importante per le biomasse ( si parla del 15%-20% del fabbisogno mondiale). a livello locale si incentiva l'uso delle filiere del legno e delle caldaie a cippato ( come ha fatto da poco la Provincia di Torino), anche di grandi dimensioni, per produrre energia in singole abitazioni o tramite teleriscaldamento, ma evidentemente manca un programma nazionale che metta d'accordo tutti e produca una politica energetica seria per affrontare anche il problema della qualità dell'aria soprattutto nei centri urbani. La città di Pesaro inclusa Non si confondano dunque i caminetti con l'uso per la produzione di energia da biomassa.Anzi, proporrei ad Eco dalle Città di aprire un dibattito sull'uso delle biomasse, anche in ambiente urbano. Uso delle biomasse che spesso suscita polemiche tra gli ambientalisti! Si sa benissimo che è il traffico su gomma il peggior nemico per la qualità dell'aria che respiriamo, ma i piani di mobilità locale non riescono a decollare in maniera incisiva e continuiamo a superare i livelli delle PM10 nella speranza che le condizioni climatiche aiutino gli amministratori. Le targhe alterne riducono solo del 10%-15% le auto circolanti, ogni famiglia possiede ormai almeno due automobili. Le preghiere per la pioggia potrebbero essere una soluzione per ottemperare ai piani energetici e di viabilità che mancano. Se non ricordo male qualcuno ci aveva anche provato. A parte l'ironia, la cosa seria è che occorrerebbe pensare ad una politica di transizione dal fossile ad un mix energetico capace di sorreggere una sostenibilità socioambientale che deve avere nella decrescita dei consumi e nell'efficentamento tecnologico un pilastro solido. Dunque occorre iniziare a realizzare investimenti in progetti concreti promossi dalle Amministrazioni locali nel campo della viabilità, della produzione energetica e nella riduzione dei consumi. Insomma, programmare il futuro e non deciderlo a colpi di delibere. Forse è una utopia pensare che i nostri amministratori siano in grado di farlo? E lasciamo che la gente possa continuare a mangiare la pizza e le verdure alla griglia! E che i nonni continuino a raccontare le fiabe ai nipoti davanti al caminetto! Per pensare seriamente al futuro ci vuole coraggio, il coraggio delle idee e delle decisioni... quelle serie.