Smog, i sindaci bocciano il piano del governo
«Decreto insufficiente». L’Anci propone una tassa sulla benzina - da La Stampa del 02.03.2005
02 March, 2005
ROMA I sindaci «bocciano» il piano del governo contro le polveri sottili e la decisione definitiva slitta, ancora una volta, alla prossima settimana. Al termine di un’ora e mezza di confronto a Palazzo Chigi per affrontare l’emergenza smog, i comuni bollano come «sicuramente insufficiente» il decreto legge varato dall’esecutivo due settimane fa. «Con i 140 milioni previsti dal provvedimento - lamentano i sindaci - si possono comprare solamente 560 nuovi autobus in tutta Italia. Ci aspettavamo una novità che non è emersa. Di qui la nostra delusione». A discutere di misure anti-inquinamento, da un lato, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, i ministri dell’Ambiente, Altero Matteoli, e delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, dall’altro, i sindaci Veltroni (Roma), Domenici (Firenze), Chiamparino (Torino), Cammarata (Palermo) e Hüllweck (Vicenza). Sul tavolo, le risorse per affrontare la lotta allo smog nelle città. Il governo si è impegnato a presentare all’inizio della prossima settimana una proposta «ad hoc» per intervenire su quella che è stata riconosciuta come un’ emergenza nazionale. Contemporaneamente l’Anci ha lanciatol’idea di una sorta di tassa antinquinamento sulla benzina: «L’aumento di 1 centesimo sul carburante contribuirà alla costituzione di un fondo di 470 milioni di euro da destinare a interventi antismog». Il tempo stringe. Attualmente la legge concede 35 giorni all’anno sopra i livelli consentiti. «Nel 2010 i giorni di deroga saranno solo 7 - protestano i sindaci - che cosa fare? Manca ancora una vera risposta da parte dell’esecutivo». Intanto l’opposizione solidarizza con i primi cittadini delusi dall’esito del confronto di ieri a Palazzo Chigi. I Verdi chiedono misure straordinarie («il governo deve indicare l’emergenza smog come la prima priorità nazionale») e invocano che i fondi previsti per il ponte di Messina vengano utilizzati per finanziare il trasporto pubblico nelle città («con quei 7 miliardi di euro si possono realizzare 80 chilometri di metropolitane o acquistare 26 mila bus ecologici, oppure costruire 522 km di rete tranviaria e comprare 600 tram»). «L’esito dell’incontro fra governo e sindaci sull’allarme smog era scontato- afferma il coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli - l’esecutivo non ha idee, progetti e risorse per contrastare l’emergenza sanitaria che si è creata in Italia a causa dell’inquinamento atmosferico. Il governo non si preoccupa della salute dei cittadini e lascia soli i comuni ad affrontare l’emergenza smog. Secondo il centrosinistra, anziché affrontare il problema con un intervento strutturale per dieci anni, il governo «si limita alla solita “una tantum”, assolutamente inutile per decongestionare i centri urbani». Dall’aumento dell’accisa sui carburanti arriveranno ai comuni solo briciole, lamenta l’opposizione, e i 350 milioni, promessi nel decreto Matteoli, per far fronte all’emergenza smog sono già evaporati ed ammontano a soli 140 milioni di euro, peraltro per ora solo annunciati e disponibili dal 2006. E «anche alla luce della nuova normativa europea, che dal 2010 non consentirà più di 7 sforamenti all’anno dei livelli delle polveri sottili», è evidente che le risorse promesse dall’esecutivo «sono già oggi assolutamente inutili». Quindi per l’Italia è in arrivo «l’ennesima maglia nera, targata Ue». A dar voce all’insoddisfazione dell’Anci è il sindaco di Roma. «Abbiamo gran parte delle città bloccate dall’inizio dell’anno - protesta Walter Veltroni - siamo appena all’inzio di marzo eppure sono già 22 i centri oltre la soglia dei 35 giorni di superamento del limite giornaliero consentito dalla legge per le polveri sottili (Pm 10) pari a 50 microgrammi per metrocubo. Attendiamo ancora risposte adeguate da parte del governo ad un problema tra i più urgenti del Paese». I sindaci, attraverso il loro presidente Leonardo Domenici, reclamano «orientamenti chiari». Per quanto riguarda le misure dei blocchi e delle targhe alterne Domenici, l’Anci difende il giro di vite dei primi cittadini: «Si fa quello che si può fare, i sindaci hanno il dovere di tutelare la salute dei cittadini».