I pizzaioli possono stare tranquilli, ma è vietato ardere la legna in agricoltura - 18.02.2005
02 March, 2005
Chi gestisce pizzerie, ristoranti e altre attività con forni a legna può stare tranquillo, così come chi non ha modalità alternative, oltre la legna, per riscaldarsi. La Giunta, nel quadro delle ulteriori azioni contro il Pm10, ha deciso di adottare anche la misura di vietare la pratica delle combustioni in agricoltura (fuochi all’aperto) e di ardere legna ad uso riscaldamento quando esistano modalità alternative, per il periodo cha va dal 1 al 31 marzo, fase acuta dell’emergenza. Su questa azione sono arrivate alcune telefonate di chi voleva ulteriori spiegazioni e chiarimenti. Precisa l’assessore all’Ambiente Gloriana Gambini:” è importante che si sappia che l’Ordinanza sindacale che disciplinerà la questione va nella direzione di scoraggiare queste pratiche in quanto, come sottolineato più volte anche dall’Arpam e da autorevoli studi ed indagini nazionali, contribuiscono in maniera molto rilevante alla presenza di PM10 nell’aria, così come è accertato il peso decisivo dei vecchi veicoli diesel, sui quali si interviene in maniera altrettanto specifica. Il tutto rientra comunque nel quadro più generale di una strategia di lotta alle polveri sottili che si fa consapevole del fatto che non si può criminalizzare esclusivamente il traffico veicolare in maniera indistinta e generica, ma che occorra agire a 360° su tutte le reali fonti di emissione con provvedimenti selettivi e mirati”.