A proposito di legna e riscaldamento - 22.02.2005
02 March, 2005
Nell’ambito delle azioni volte ad aumentare la salubrità, sicurezza ed efficienza degli impianti termici, assumono grande importanza gli interventi tesi a ridurre il consistente contributo in termini di emissioni di polveri sottili (pm10 e pm2,5) dato dalla combustione di legna per riscaldamento. “E’ bene precisare in che direzione vanno le scelte intraprese dall’Amministrazione comunale per non ingenerare spiacevoli equivoci – spiega Gloriana Gambini assessore all’Ambiente ed Energia - Ciò che si intende fare non è certo vietare di ardere la legna allo stato naturale né tanto meno criminalizzare i caminetti. Il divieto riguarderà specificamente la diffusa abitudine di bruciare il legno usato o di scarto (derivante da cantieri, industria del mobile ecc). Inoltre si raccomanderà di prestare la massima attenzione affinché ci sia una corretta manutenzione di stufe, caldaie e camini, per minimizzare l’impatto che comunque essi hanno sull’ambiente, in termini di emissioni di polveri sottili. Bruciare infatti legna in caldaie, stufe e camini ha un costo ambientale tanto maggiore quanto più arretrati e non correttamente mantenuti siano gli impianti e quanto più si utilizzi legna mescolata a scarti della lavorazione del legno. E’ chiaro che, anche in base al protocollo di Kyoto, in termini di emissione di gas serra, bruciare legna è assai meglio che bruciare altri combustibili, è indubbio tuttavia il fatto che l’emissione di polveri sottili derivante dalla combustione di legna è piuttosto rilevante”. A testimoniarlo anche i dati messi a disposizione dall’Arpam (Agenzia regionale per la l’Ambiente) e provenienti da altri studi nazionali, che sono alla base del provvedimento in via di adozione. E’ importante comunque sottolineare che le misure in via di emanazione si vanno ad aggiungere a quelle permanenti e strutturali messe già in campo dal Piano di azione per la qualità dell’aria adottato a novembre e che affronteranno contemporaneamente anche altri aspetti come quello del traffico veicolare diesel, soprattutto pesante e commerciale.