Settimo bandisce il «Btz»
E’ il combustibile da riscaldamento più inquinante
15 April, 2005
<b>Nadia Bergamini</b>
Settimo bandisce dal suo territorio dal 1 settembre prossimo, l'utilizzo del BTZ, il combustibile da riscaldamento più inquinante che esista. Mesi fa, il sindaco Aldo Corgiat Loia, ne aveva proposto alla Provincia la messa al bando, sostenendo che il solo blocco del traffico cittadino e la limitazione con le targhe alterne non sarebbero stati sufficienti a ridurre gli inquinanti in atmosfera, le famigerate polveri sottili che tanti danni procurano alla salute. Lo aveva detto e ripetuto senza per altro ricevere in merito il ben che minimo riscontro. Ora ha deciso di passare direttamente dalle parole ai fatti. Così l'altra sera la giunta ha deliberato in proposito ed emanato l'apposita ordinanza che limita, a partire appunto dal 1° settembre 2005, l'uso degli oli combustibili a basso tenore di zolfo (BTZ) per gli impianti di combustione ad uso civile e di potenza inferiore ai 10 megawatt, installati nel territorio comunale e vieta il ripristino di sistemi di riscaldamento che utilizzino questo combustibile. Pena: pesanti sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 100 euro ad un massimo di 500.
«La mia è una presa di posizione provocatoria - spiega Corgiat - per sollecitare Provincia e Comuni ad un'alleanza strategica sul fronte della lotta all'inquinamento atmosferico e sollecitare la Regione all'assunzione di responsabilità». Corgiat spiega poi come il suo Comune in questi anni abbia lavorato per trasformare il riscaldamento di interi caseggiati attraverso l'utilizzo di sistemi decisamente più puliti come il teleriscaldamento, la cui rete sta via via raggiungendo ogni angolo del territorio. E' certo però che molti edifici residenziali utilizzano ancora il vecchio sistema. «Il complesso Sisport - chiarisce - e almeno una quarantina di stabili realizzati in edilizia convenzionata risultano ancora riscaldati a BTZ. Bisognerà fare in modo che si adeguino alla nostra ordinanza. Rimarrà poi da risolvere il problema delle industrie che usano quel combustibile, per ora escluse dall'ordinanza. Si può però fare solo un passo per volta».
La limitazione del traffico, cui il Comune ha aderito nei mesi scorsi non può essere considerato un provvedimento sufficiente, secondo Corgiat, a scongiurare il superamento delle soglie di criticità, previsto dalle normative. «L'olio combustibile per il riscaldamento civile - prosegue - purtroppo comporta emissioni maggiori rispetto a quelle generate dalla combustione del gas naturale e dal gasolio. Come sindaco ho l'obbligo imprescindibile di tutela della salute pubblica e in assenza degli specifici provvedimenti regionali, devo fare quanto mi è possibile per il risanamento della qualità dell'aria».
La palla passa ora a Provincia, Regione e a tutti i Comuni che dovranno decidere se seguire la strada intrapresa dall'amministrazione settimese o proseguire con provvedimenti tampone che migliorano la qualità dell'aria solo a giorni alterni a seconda delle limitazioni del traffico.