Sulla strada: io non ho paura
Tornata domenica 8 maggio la manifestazione nazionale Bimbimbici in più di cento città italiane. E poi: dall'Emilia Romagna al primo debutto torinese del pedibus, ecco le nuove coordinate geografiche degli spostamenti sicuri casa-scuola dei più piccoli
02 May, 2005
<b>di Alessandra Mazzotta</b>
Avete voluto la bicicletta? E allora pedalate: per chiedere con un solo slogan ‘Strade sicure per i bambini’. Mini biker, è giunta l’ora del riscatto: <b>domenica 8 maggio</b> si correrà in tutta Italia la gara della mobilità scolastica sostenibile con la sesta edizione di <a href="http://www.bimbimbici.org"><b>Bimbimbici</b></a>, la manifestazione a favore del diritto alla mobilità sicura ed eco-sostenibile dei giovanissimi lungo i percorsi casa-scuola. Sulle due ruote con <b>Michelle Hunziker</b> (madrina dell’iniziativa) per rivendicare il diritto all’autonomia di movimento e alla sicurezza dei più piccoli, salvaguardando ambiente e salute: anche in città.
La manifestazione, organizzata dalla <b>FIAB</b> (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) con l'adesione di Arciragazzi, Associazione Italiana Città Ciclabili, Camina, Cittaslow, Medici per l'Ambiente, Ministero delle Infrastrutture - Osservatorio per la Sicurezza Stradale, è rivolta prevalentemente ai bambini di scuole materne ed elementari (ma in alcuni casi si fanno eccezioni per gli studenti delle scuole medie) e consiste in una pedalata per le strade cittadine, realizzata spesso a conclusione di un percorso didattico organizzato insieme alle scuole.
Nata a Siena nel 1997 e poi adottata nel 2000 dalla Fiab, la giornata Bimbimbici “Vuole essere un momento di riflessione e di scambio di informazioni sui lavori con le scuole che in tante città italiane sono in corso, sulle realizzazioni di percorsi sicuri-casa scuola, sui progetti su cui stanno lavorando docenti, esperti di mobilità, amministrazioni comunali e volontari Fiab", spiega <b>Fabio Masotti</b>, responsabile Fiab Bimbimbici.
Da Verona a Prato, da Campobasso a Cagliari, saranno più di un centinaio le <a href="http://www.bimbimbici.org/proglo.php"> cittadine che quest’anno aderiranno alla giornata</a>, che negli anni ha registrato un aumento esponenziale di adesioni, passando dalle 38 città coinvolte nel 2000 al record di 123 dello scorso anno. Un successo che non è passato inosservato neppure a Bruxelles, dove la <b>Commissione Europea</b> l’ha citata nel 2002 come buon esempio da seguire per la promozione della mobilità scolastica all’interno della pubblicazione della Direzione Generale Ambiente ‘Bambini in movimento - Città dei bambini, città dell’avvenire’. Un bel passo avanti, sostenibile.
"Sì, c'è davvero grande soddisfazione attorno a questa manifestazione, sia per via dell'adesione ampia ed omogenea a livello nazionale che abbiamo ricevuto, sia perché in molte realtà la pedalata di domenica 8 sarà la conclusione di un lavoro fatto con le scuole sulla mobilità sostenibile e i percorsi sicuri", continua <b>Fabio Masotti</b>.
Senza tener conto che in alcune città è stata l'occasione per avviare veri e propri progetti di <b>bicibus</b>, come è successo a Reggio Emilia, Mestre e altri piccoli centri della provincia di Venezia, dove i bambini sono andati a scuola in bicicletta per più di una settimana.
"Questi appuntamenti sono l'occasione giusta per dimostrare che un'alternativa è possibile, che si possono restituire le strade a pedoni e ciclisti per farli diventare protagonisti, che si può spingere affinché le <b>amministrazioni comunali</b> intendano la città come una città di tutti, anche dei bambini, che sono l'anello più debole. Perché una città che tutela loro tutela tutti. Bimbimbici può allora essere l'inizio di un percorso che va verso la creazione di <b>modelli diversi di città e di mobilità più sostenibili</b>, dove il muoversi senz'auto diventi abitudine quotidiana". Storie di ordinaria sostenibilità? "Io sono ottimista. Anche perché ci ispiriamo sempre di più ad un'Europa che unisce al modello automobilistico quello della mobilità ciclistica. E poi perché la necessità, il bisogno spinge l'uomo a ingenarsi per scegliere qualcosa di più funzionale. E io credo che sia ormai arrivata l'ora".
<a href="http://www.ecodallecitta.it/notizia.php?id=3412">Bimbimbici 2005: strade sicure per i bambini - di Fabio Masotti</a>
<b>Dall'Emilia Romagna al Piemonte: siti, miti e nuovi progetti sui percorsi sostenibili</b>
Ancora mobilità scolastica, ancora <b>buoni esempi</b> estrapolati nel panorama italiano. Prendiamo il neonato sito <a href="http://www.piedibus.it">www.piedibus.it</a>, che all’autobus umano dedica pagine e pagine sul cos’è, il come funziona e il perché fa bene ai bambini (ne migliora l'autonomia e l'autostima, combatte l'obesità, favorisce la socializzazione, insegna loro l'educazione stradale, oltre ovviamente a ridurre traffico, smog e pericoli).
O prendiamo l’<b>Emilia Romagna</b> - suo è l'oscar nazionale della mobilità sostenibile -, dove i <a href="http://www.emiliaromagnasociale.it/emiliaromagnasociale/comunicati/visualizza.asp?id_comunicato=18381">progetti per i percorsi casa-scuola si moltiplicano</a> (citiamo tra gli altri: 'Vado a scuola con gli amici' del Comune di Modena, 'Il corpo va in città' sviluppato a Ferrara dalla Uisp e il progetto bottom-up 'Genitori in rete', dell’associazione Parco della Montagnola di Bologna, che ha mappato i luoghi realmente pericolosi o percepiti come tali nei tragitti da casa verso la scuola, e ha promosso parallelamente una riflessione tra genitori, creando anche un sito internet (<b>www.bimbibo.it</b>) come strumento di comunicazione e di educazione.
Progetti in crescita esponenziale, anche grazie agli <b>ecoincentivi della Provincia di Reggio Emilia</b>, che ha stanziato finanziamenti per le scuole che organizzano pedibus e <a href="http://www.municipio.re.it/retecivica/urp/retecivi.nsf/0/AC8856E02D106D33C12570030028ED82?opendocument">bicibus</a>: 20.000 euro, consistenti in una serie di gadget assegnati direttamente alle scuole che aderiranno al progetto con almeno il 30% di alunni di una classe o di una scuola: carrellino porta-zaino ai passeggeri dei pedibus, casco, pettorina e cerata a tutti i ciclisti dei bicibus.
Menzione d'incoraggiamento, infine, alla new entry <b>Torino</b>, che finalmente inaugurerà il primo <b>pedibus</b> sabaudo, organizzato dal Circolo Ecopolis di Legambiente con i genitori di alcune classi della scuola di via Valfrè. Dal 9 al 30 maggio, sono caldamente invitate a partecipare sei classi di studenti della scuola elementare Ricardi di Netro, che potranno usufruire di due linee di pedibus (una si chiama bucacalzetti e l'altra consumascarpe). "I bambini sono entusiasti, abbiamo organizzato due incontri per fugare le perplessità dei genitori, a cui seguirà un appuntamento conclusivo per un bilancio - speriamo positivo - dell'intero progetto", spiega <b>Marina Fresia</b>, una delle responsabili.
Pedibus, perché sì? "Perché i benefici che i bambini possono trarre da una scelta simile sono molteplici: sia da un punto di vista medico, essendo l'andare a piedi un'attività salutare, sia da un punto di vista ambientale, perché si riduce il traffico, migliorando la qualità dell'aria. Inoltre si creano in città percorsi protetti e segnalati, si aumenta la conoscenza del quartiere da parte dei bambini e li si rende più prudenti grazie ad un'educazione stradale precoce". Chi si ferma è perduto.