Controtendenze: Bologna e Firenze
09 May, 2005
A Firenze, con molti contrasti nel centro-sinistra governante, si è riaperto un varco alle auto in centro, in controtendenza rispetto ai trend consigliati, mentre a Bologna si passa a filtri più severi. Domenici e Cofferati su linee contrastanti? Prima di raccontarlo, val la pena di inquadrare la questione. Ztl si pronuncia zetatielle, significa zona a traffico limitato, cioè con accesso riservato ai mezzi dei residenti e di chi è fornito di pass, ed è sostanzialmente una invenzione italiana per ridurre il traffico. Ha tutti i limiti di una soluzione all’italiana, a cominciare dagli scarsi controlli e dalla manica larga con cui si finisce per concedere migliaia di pass. La soluzione Ztl sembrava destinata a un rapido deperimento a vantaggio di altre modalità di riduzione del traffico in centro. Anche personalmente dieci anni fa a Milano mi ero fatto convincere dai tecnici del Comune che avevano proposto e ottenuto di sostituire la Ztl (controllata dai vigili, che non ne potevano più) con alcune pedonalizzazioni strategiche che avrebbero impedito fisicamente l’attraversamento del centro, limitandone di conseguenza gli accessi. Intanto in Italia si cominciava a tariffare la sosta come nelle città europee e si poteva anche ipotizzare di ridurre il traffico con un mix di pedonalizzazioni e caro-sosta, facendo cadere – come a Milano – le Ztl. Quando poi Londra ha introdotto il mitico road-pricing, la tariffazione degli accessi, è sembrato agli esperti che questo – ovvero il pedaggio – diventasse il nuovo e decisivo modello di governo della riduzione del traffico. Ma nel frattempo la novità tecnologica e legislativa del vigile elettronico ha fatto diventare la vecchia e frusta Ztl italiana molto più efficace e severa. (Anche se c’è ancora chi contesta le multe date con questo sistema..) Tanto ché di recente – udite, udite – persino a Parigi, secondo un articolo di Liberation, si sceglie una prospettiva “alla romana” con Ztl e telecamere, anziché il pedaggio alla londinese. Il ragionamento si potrebbe proseguire ipotizzando di intrecciare sia il sistema Ztl che quello del pedaggio, ma per ora volevo solo constatare che c’è un rinascimento delle Ztl, e quindi inevitabilmente un conflitto su come gestirle. Dicevamo di Firenze e Bologna. Nel capoluogo toscano, con molti malumori nella sua maggioranza e con le proteste in piazza della opposizione di sinistra e degli ambientalisti, il sindaco Domenici ha deciso di riaprire al sabato pomeriggio il centro alle auto dei non residenti, sospendendo in quell’orario la ZTl che è in vigore da anni.
Al contrario a Bologna Cofferati ha mantenuto la promessa di accendere i vigili elettronici bloccati da Guazzaloca e adesso è diventato effettivo anche nel fine settimana il divieto di accesso alle auto dei non residenti. Nel cuore del centro bolognese, al sabato e domenica, adesso non entrano neanche i motorini. Alla base della decisione fiorentina c’è la volontà di dare una, diciamo, “boccata di ossigeno”, ai commercianti che vogliono più clienti, anzi che lamentano un calo. Insomma, soliti problemi di fondo. Del resto nei primi mesi di quest’anno, per la prima volta da anni, i consumi di carburante in Italia sono diminuiti. Colpa del caro-petrolio. Questo calo dei consumi di benzina e gasolio dovrebbe essere un ottima notizia per i polmoni e per il clima. Invece son tutti preoccupati…
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Oggi in 110 città e cittadine italiane si svolgono le manifestazioni di “bimbinbici”. La manifestazione promossa dalla Fiab prevede percorsi cittadini in cui i bambini pedalano in gruppo, in genere coi genitori. Ovviamente non è solo per festeggiare o fare una cosa strana ma per cercare di affermare l’idea che organizzandosi si può andare a scuola in modo sicuro a piedi o in bici.
Pensate che risparmio sarebbe..