Centro storico bunker per un giorno
Ma i residenti sono scettici: "Questa è solo una parata" - da Repubblica del 11.05.2005
11 May, 2005
<b>Giantomaso De Matteis</b>
Martedì, ore 10, i vigili urbani scoprono che i ragazzini giocano a pallone nel cortile del chiostro di Santa Chiara, che in via San Gregorio Armeno c´è una costruzione abusiva, che dopo piazzetta Nilo regna sosta selvaggia, che c´è un divieto di ingresso ai motorini (da anni, sulla carta), che nei Decumani-terra di nessuno prospera l´illegalità. Se ne accorgono i caschi bianchi, e del loro eccesso di zelo si accorgono i residenti. «Sembra una processione», taglia corto Giovanni, indicando tre motociclisti della Municipale che sbucano trionfanti a piazzetta Nilo e si fanno largo tra l´ingorgo di pedoni: moto splendenti, divise ben stirate, occhiali da sole ultimo grido. Un look che stride con i cartoni agli angoli delle strade, con i rifiuti non ancora rimossi che trovi davanti ai caffè di piazza Bellini. I Decumani si accorgono che la legge c´è, oggi. Che verrà fatta rispettare a tutti i costi, nel primo giorno del "progetto sicurezza".
La task force è imponente: 35 vigili urbani, 35 uomini della protezione civile, polizia, carabinieri, camper, due automobili, sei varchi presidiati. Sessanta le multe elevate. Gli obiettivi: controllare il flusso dei motociclisti-scippatori, gli orari di carico e scarico delle merci e del deposito rifiuti, reprimere il commercio abusivo. Di bande a cavallo degli scooter che terrorizzano i turisti non ne vedi: «Operano altrove», ironizza un poliziotto, «forse stanno studiando i nuovi orari dell´ordinanza». Ma gli ambulanti, pakistani e cingalesi, quelli li trovi, attaccati ai palazzi di via Nilo, con i foulard sciorinati sulle bancarelle mentre, come dice Giovanni, «passa la processione», l´andirivieni di moto e auto delle forze dell´ordine che fanno la spola tra i posti di blocco da Spaccanapoli a piazza del Gesù. «Durasse, perlomeno», aggiunge il motociclista fermato e rispedito indietro. E´ il ritornello che va per la maggiore: «Speriamo che continui», ti liquidano con una battuta gli ottimisti, a parte poi a difendere a spada tratta «il diritto di locomozione garantito costituzionalmente».
Gli "uomini" della Protezione civile sono dei ragazzini gentili e spaventati che a via Benedetto Croce e ai varchi fermano timidamente le auto: «Lei è residente?». Certo che sono tutti residenti. Mica se ne possono accertare chiedendo documenti: «Guardi che più avanti ci trovi i vigili», azzardano, facendo la parte dei duri. Ai posti di blocco funziona tutto a meraviglia. Ma a via del Sole gli scooteristi passano indisturbati, furbi e trasgressori sbucano da via Santa Chiara e proseguono per via San Sebastiano, sfrecciano (senza casco) tra vico Santi Filippo e Giacomo e vico San Nicola a Nilo. «E´ una parata e basta: l´ordinanza già esisteva perché non è stata mai applicata prima?», sbotta Pino De Stasio, consigliere della circoscrizione Avvocata Montecalvario San Giuseppe Porto. «Una parata che va in onda mentre assistiamo all´agonia dei Decumani». I negozi che chiudono, il degrado che avanza, il coprifuoco che scatta dopo le otto di sera. «Quando a piazza del Gesù, San Gregorio Armeno tornano le gang violente e fracassone». Belle tutte queste divise. Bellissime. «Ma a che servono se qui si scivola ogni giorno di più nel degrado?», si chiede Giuseppe, un commerciante di via Nilo. «Guardate questi ponteggi», e indica un palazzone oscurato da tavole e tubi innocenti: «Sono quindici anni che stanno qui. Siamo stati noi a mettere una rete di protezione in legno: cadevano i pezzi sulle nostre teste».
Quel palazzone dei lavori in corso è uno dei gioielli dei Decumani, il quattrocentesco palazzo Carafa. «Sarà anche colpa della microcriminalità, ma qui i turisti fuggono. Passano davanti ai negozi come impauriti e non spendono un solo centesimo».
La battaglia contro la criminalità non è solo una questione di repressione poliziesca, scrivevano all´indomani della morte di Emilio Albanese, ucciso nel corso di una rapina, commercianti e associazioni culturali di via Costantinopoli, Port´Alba, San Pietro a Majella. E chiedevano «l´ideazione e la creazione in tempi brevi di piccole progettualità di quartiere per coinvolgere i soggetti sociali a rischio». Non servono solo una quarantina di vigili in più a bonificare i Decumani: «Qui manca un progetto. Perché non partire dalle cose più semplici?», ragiona Simona, titolare di "Manidesign". «L´illuminazione è insufficiente, si vive al buio che è complice di ladri e rapinatori. Volete bloccare gli scippatori? Perché non posizionare dei dossi lungo le strade. Ci sono a Materdei, e il dissuasore funziona. Infine, lo scippo si fa a piedi: il Rolex rubato passa di mano a tre persone prima finire in quelle dello scooterista che in genere aspetta ai confini con i Decumani». Progetto sicurezza significa aver spostato 35 vigili urbani da altri punti caldi della città (il 70 per cento di loro lavora già in strada), significa per la collettività pagare 70 ore al giorno di straordinario (compresi i 35 "uomini" della Protezione civile: circa 1.500 euro), sei ore in più per i caschi bianchi che lavorano nei fine settimana. Proprio nei Decumani, dove negli ultimi quattro anni sono stati spesi per i vigili milioni di euro in produttività. L´ordinanza anti-motorini era già in vigore, i vigili c´erano anche allora. Ma solo ieri hanno scoperto che nella "terra di nessuno" prospera l´illegalità.