Reperti, i cantieri non si fermano solo un mini-stop in piazza Vittorio
Sciolto il giallo sulla "nota" del ministero. Buttiglione insiste: "Continuerò a vigilare" - da Repubblica del 31.05.2005
31 May, 2005
<b>Sara Strippoli</b>
Molto rumore per nulla. I cantieri nelle due piazza non si fermano e si attende il pronunciamento del comitato tecnico-scientifico (il 10 giugno) soltanto per una piccola area nel quadrante nord di piazza Vittorio. Come anticipato ieri, il decreto non era un decreto ministeriale, ma una semplice nota inviata via fax in cui la direzione nazionale dei Beni artistici e culturali del ministero invita alla sospensione delle autorizzazioni a rimuovere i resti. I reperti però, come si ripete da giorni, non ci sono più, tutti rimossi su autorizzazione ministeriale. Resta soltanto il muro del 1600-1700 di piazza Vittorio: «Tutto va avanti secondo il normale cronogramma che adesso prevede la copertura dello scavo - ha spiegato l´assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero -. Anche se la richiesta del ministero comporta qualche ritardo limitatamente a una parte di piazza Vittorio, di cui valuteremo i costi, si procede come previsto. Nell´assoluta convinzione che si sia operato senza danni o offese al patrimonio storico della città».
Ora che la sceneggiata si è compiuta, è subentrata l´ansia di spegnere le scintille. Lo fa il ministro Buttiglione, che ieri ha confermato l´intepretazione di Palazzo Civico e ha chiarito definitivamente che «non esiste alcun decreto che sospenda tutti i lavori per i parcheggi di Torino. Quelli che non si possono toccare sono i reperti archeologici. Tutto il resto può continuare perché non è di competenza dei Beni culturali». Attenti però, è il monito conclusivo del ministro, «a non pensare che il ministero rinunci al suo ruolo istituzionale di tutela del patrimonio culturale».
E anche chi aveva lanciato in anticipo l´allarme, la verde Laura Cima, adesso si premura di dichiarare che «finalmente si entra nel merito dei lavori e si sgonfia il pallone di polemiche montato in questi giorni». Per poi rilanciarsi nel ruolo di difensore dei Beni artistici: «Certamente continueremo a vigilare affinché i lavori previsti siano realizzati senza conseguenze per il patrimonio storico e artistico della nostra città». Le scintille invece non spaventano Paolo Hutter, il quale torna all´attacco su entrambi i fronti. Al sindaco e al Comune chiarisce che era un diritto e un dovere discutere della «legittimità, inevitabilità e opportunità delle rimozioni», mentre al ministro Buttiglione manda a dire che invece di dedicarsi a «battute politiche» renda pubblica la relazione del superesperto consultato, l´ex-sovirintendente di Roma Adriano La Regina.