Organico in discarica: stop oltre un certo limite
La legge - che recepisce una direttiva euroepa -in vigore dal 16 luglio. Italia impreparata. Le conseguenze nel torinese e interventi degli esperti
09 June, 2005
<b>di Sergio Capelli</b>
Dal prossimo 16 di luglio i rifiuti organici non pre-trattati, cioè non separati dalle altre scorie, non potranno più essere smaltiti in discarica.
La legge nazionale (varata nel marzo 2003 e derivata da direttive comunitarie sul riordino della gestione delle discariche) parla chiaro: dal prossimo 16 luglio sarà vietato portare in discarica una quantità di materiale organico superiore a 173 chilogrammi all’anno per abitante. Questo significa che i Consorzi che non hanno raggiunto un livello sufficiente di raccolta differenziata (e che quindi non intercettano a monte quantità di rifiuti organici tali che in discarica finiscano meno dei fatidici 173 kg/anno per abitante) dovranno dotarsi di impianti di pre-trattamento. Oppure esportare i propri rifiuti presso altri impianti.
Il 16 luglio è una scadenza prossima, molto vicina. Eppure in Italia sembra esserci un totale immobilismo, fatta eccezione per la Regione Piemonte che sembra affrontare il problema.
Ne parliamo con due dei massimi esperti in gestione dei rifiuti a livello nazionale.
PIEMONTE:
A oggi, sul territorio della provincia di Torino soltanto il Consorzio del Pinerolese ACEA è in possesso di tale impianto.
Mercoledì 8 giugno gli assessori provinciali competenti si sono incontrati con l’assessore Regionale De Ruggiero. “La scadenza del 16 luglio ci coglie in una situazione di difficoltà” ha commentato l’assessore allo Sviluppo sostenibile e alla Pianificazione ambientale Angela Massaglia, “si calcola che da quella data alla fine del 2005 saranno circa 290 mila le tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti nel territorio provinciale”. “Ancora una volta emerge con evidenza- ha concluso Massaglia - che le realtà locali che si sono impegnate a fondo nella raccolta porta a porta, come il Chierese, non hanno bisogno di impianti di trattamento o di esportare i loro rifiuti in altre province o regioni”.
De Ruggiero ammette che nell’ultimo periodo “è sicuramente aumentate la quota di raccolta differenziata” ma sottolinea anche che l’obiettivo della Regione è “quello di lavorare per la riduzione della produzione dei rifiuti”. Ecco perché a partire da quest’anno “gli incentivi per la raccolta differenziata saranno sospesi e inizieremo a finanziare iniziative per la diminuzione”. Nei prossimi mesi partirà un primo progetto sperimentale che sarà finanziato con 100 mila euro.