Undici e mezza di fuoco
Paolo Hutter su Unità del 29 giugno
30 June, 2005
Le undici e mezza del mattino non sono l’ora più calda. Ma ieri martedì è alle 11 e 30 che l’Italia ha consumato il massimo storico di energia elettrica, 54.100 megawatt. Un record che potrebbe essere superato tra pochi giorni, perché queste nuove estati del 21 esimo secolo sono come i mondiali di atletica per il superamento di simili record. Siamo dei divoratori di energia elettrica. Fa sempre più caldo, lo sopportiamo sempre meno, usiamo sempre di più i condizionatori d’aria. E quale cultura di risparmio energetico può venire dal governo Berlusconi ? Difficile immaginarla, è una contraddizione in termini. Solo la recessione indotta dallo stesso governo Berlusconi può portare – come effetto collaterale non previsto - a risparmi energetici forzati e provvisori. Ma per ora neanche la recessione ha fatto calare i consumi elettrici. Sono aumentati persino ad aprile e maggio, mentre calavano i vari indici del Pil. Ma non a caso, prima del picco di ieri, il mese che ha visto il maggior aumento è stato maggio, segno che probabilmente tutto è dovuto al raffrescamento via condizionatori. La difesa dal caldo sta assumendo per l’umanità del 21 esimo secolo la stessa importanza e difficoltà che aveva finora la difesa dal freddo. Con una differenza: che qualunque sistema di riscaldamento si adottasse in passato, non provocava un aumento del freddo globale. Ora invece i sistemi energivori di raffrescamento sono tra i principali responsabili del riscaldamento globale del pianeta, con un effetto perverso evidente anche nell’esperienza quotidiana, quando passate davanti agli sfiatatoi esterni di un impianto di condizionamento che vi investono di aria calda. E come mai proprio alle undici e mezza del mattino il picco dei consumi? Era già successo per il precedente record estivo, quello dell’anno scorso, che era stato il 23 luglio alle 11 del mattino.( Mentre il picco invernale è stato lo scorso 16 dicembre alle 17 e 45.) Non è facile spiegare esattamente il motivo di questo orario, bizzarro se lo si rapporta alle sensazioni di caldo.
Le temperature esterne e i livelli di umidità non sono certo al massimo alle 11 e 30 del mattino.
Il Gestore GRTN non ha ancora fatto uno studio dettagliato, che sarebbe più che mai opportuno, sulle diverse componenti del consumo. Ma si può facilmente già ipotizzare che innanzitutto si continuano a fare alle 11 del mattino operazioni che sarebbero da spostare in altro orario, come l’uso delle lavatrici. La differenziazione delle tariffe, per favorire l’uso serale e non diurno degli elettrodomestici, è stata finora sostenuta troppo debolmente. Ma soprattutto è l’uso dei condizionatori a crescere, senza articolazioni e flessibilità, senza che negli uffici pubblici si estenda invece l’uso del ventilatore a pale dal soffitto, senza progetti specifici e partecipati per un raffrescamento intelligente ed ecoefficiente. Non si conoscono ancora i contenuti del decreto che recepisce la direttiva europea sulla efficienza energetica degli edifici: speriamo in bene