Secondo l'Aci e il Censis gli italiani riducono l'uso dell'auto
Il rapporto presentato il 6 luglio
07 July, 2005
Ecco come l'ufficio stampa dell'Aci sintetizza i contenuti del rapporto
Costi sempre più alti, rischi di decurtazione dei punti patente e blocchi del traffico frenano il consumo dell'auto. E' questo il dato saliente che emerge dal quattordicesimo Rapporto Automobile ACI-Censis, presentato questa mattina dal presidente dell'ACI Franco Lucchesi (nella foto) e dal segretario generale del Censis, Giuppe De Rita
Prezzo benzina: costo ingiusto, ma solo 1 su 4 sa quanto incidono tasse; patente a punti: successo: guida più sicura, meno costi riparazioni e + "bonus"; mercato: stazionario in attesa di incentivi (determinanti per 1 italiano su 2); assicurazioni: 84.6% fedeli; insoddisfatti stabili (16,5%). 35%: si a polizze "4+2"; 76% italiani: favorevoli a polizze agganciate ai punti patente; misure anti-inquinamento: "utili" (61,7%), "ma non nella mia città" (61,4%): 4 italiani su 10 non possono fare a meno dell'auto; misure anti traffico: 36% critici; 35.4% soddisfatti; 28% neutrali; trasgressioni: In calo grazie a patente a punti e minore uso auto; multe: crollo verticale: non multato il 77.4% delle infrazioni; autostrade: in calo l'uso (-7,5%); sufficiente la qualità; carburante: cala fedeltà a distributore (-7,5%) e marca (-7,2%); manutenzione strade: Illuminazione: insufficiente/pessima per 30% italiani in città e 33.7% su statali; manto stradale: insufficiente/pessimo per 48,5% in città e 42,5% su statali.
L'automobilista italiano è entrato nella fase dell'adattamento darwiniano(condizionato da fattori esterni). Costi sempre più alti, rischi di decurtazione dei punti patente e blocchi del traffico frenano il consumo d'auto e il "love affair" tra italiani e 4 ruote entra in crisi. E' questo il dato saliente del XIV Rapporto Automobile ACI CENSIS presentato, questa mattina a Roma dal Segretario Generale del Censis, Giuseppe de Rita, e dal Presidente dell'ACI, Franco Lucchesi. Presto per dire se la frenata dei consumi sia dovuta alla consapevolezza di dover inventare un nuovo rapporto con l'auto o non sia, invece, una reazione ai troppi "fattori di stress". Il trend, inoltre, è ancora troppo acerbo per poter essere considerato di lungo percorso (o, addirittura, stabile), anche perché il carattere "eterodiretto" della frenata e l'importanza delle 4 ruote nella storia del costume italiano invitano alla prudenza interpretativa.
Ecco, in estrema sintesi, quanto emerge dal Rapporto: crescono i costi, frenano i consumi (da 21mila a 19mila km/anno: -9,5%), diminuisce la spesa media per l'auto (4mila euro l'anno; -9% rispetto 2003). Autostrade meno usate (-7,5%). Mercato auto stazionario in attesa di incentivi (determinanti per 1 italiano su 2). Benzina: spesa ingiusta, ma solo 1 su 4 sa quanto incidono le tasse. In calo fedeltà a distributore (-7,5%) e marca (-7,2%). Assicurazione: 35% soci ACI favorevole a polizze "4+2"; 76% italiani favorevole ad agganciare la polizza ai punti patente. Successo patente a punti: meno incidenti (-18,3%), morti (-18,6) e feriti (-22%), ma anche: meno multe, meno riparazioni e più "bonus". Misure anti-inquinamento: "si" (61,7%), "ma non nella mia città" (61,4%): 4 italiani su 10 non possono fare a meno dell'auto. In caduta libera multe e comportamenti trasgressivi. Illuminazione strade: insufficiente/pessima per 30% italiani in città e 33,7% su statali. Manto stradale: insufficiente/pessimo per 48,5% in città e 42,5% su statali. Crolla la sensibilità ambientale, crescono propensione ad andare a piedi (dal 12,8 al 38,2%) e ricorso ai mezzi pubblici (+5,6%), calano le due ruote.
ed ecco il documento completo