Il sindaco di Beinasco contro l’inceneritore
Firma l’esposto al Tar all’insaputa della sua giunta
07 July, 2005
<b>Giuseppe Legato</b>
La notizia è filtrata nel primo pomeriggio di ieri con un comunicato del gruppo provinciale di Alleanza Nazionale: «Giuffrida, sindaco dei Ds, non ha digerito l'arroganza della Provincia e ha fatto ricorso al Tar contro la costruzione dell'inceneritore al Gerbido. Stavolta i Ds l'hanno fatta talmente grossa da incorrere nelle ire dei loro stessi sindaci di solito inquadrati e ligi agli ordini di scuderia».
Ed è una notizia vera. Gilberto Giuffrida, sindaco di Beinasco, da trent'anni militante della Quercia, ha messo nero su bianco il suo nome nel documento approdato al Tribunale amministrativo che di fatto contesta quattro delibere di palazzo Cisterna. Nell'ordine: l'assunzione dei poteri sostitutivi, affidamento a Trm dell'incarico per la realizzazione dell'inceneritore, il nuovo piano provinciale dei rifiuti e la localizzazione dell'impianto nell'area del Gerbido. Lo ha fatto tre giorni fa dopo che negli ultimi mesi il suo dialogo con le istituzioni sull'inceneritore aveva registrato una brusca interruzione, realizzando - secondo alcuni - una sorta di tradimento in casa.
«Sindaco Ds contro assessore provinciale Ds» scrive Alleanza Nazionale e la contraddizione esiste eccome, ma non è una novità a Beinasco. In questo comune di 23 anime sul quale nascerà il termovalorizzatore, l'idea di avere accanto un impianto del genere ha sempre trovato una forte opposizione testimoniata da una lista dedicata «No Inceneritore» guidato da Paolo Gentile anche lui firmatario del ricorso.
Ma un conto sono le idee - si diceva ieri - e un altro i fatti. Giuffrida ha firmato e ne è nato un terremoto politico tra l'imbarazzo generale di alcuni partiti del centrosinistra. Nessuno, in maggioranza a Beinasco, sapeva nulla, ad esclusione del segretario cittadino dei Ds Giovanni Giraudo che la firma ce l'ha messa pure lui. Se lo sono detti ieri pomeriggio quando il comunicato che inneggiava al tradimento a firma Barbara Bonino aveva già fatto il giro di Torino. Giuffrida ha firmato contro la Provincia? Un controllo per scoprire che è tutto vero e i Ds hanno subito preso posizione per voce del capogruppo a palazzo Cisterna Stefano Esposito che parla di una «scelta incomprensibile». E aggiunge: «Ognuno può serenamente rimanere con le proprie opinioni, ma coerenza avrebbe voluto che Giuffrida facesse ricorso a titolo del Comune e non mischiandosi tra gli altri partiti dell'opposizione. I Ds ribadiscono il proprio impegno - ha aggiunto Esposito - alla soluzione del problema dei rifiuti che passa dalla realizzazione del termovalorizzatore in questa Provincia».
La pensa cosi anche Giuseppe Massimino, il presidente del Covar 14 (il consorzio che gestisce la raccolta rifiuti nella cintura sud di Torino) che sottolinea come «una scelta collegiale di tutte le forze politiche della città sarebbe stata più auspicabile». E a Beinasco? La maggioranza si spacca subito. Il tempo di apprendere quello che è successo e la Margherita si sfila: «Una scelta unilaterale - dice il capogruppo in consiglio Adriano Frascaroli - che ci coglie di sorpresa. Sarebbe stato più proficuo - dice con tono severo - un passaggio di concertazione con la maggioranza. Non ne sapevamo nulla, chiederemo spiegazioni. Non mi faccia dire altro».
Traduzione? Manovra bocciata. Non cosi per i socialisti e per l'Ucr (Unione civica Riformatori) due partiti che a Beinasco sono in doppia cifra da anni: «Giuffrida ha tutta la nostra solidarietà. La posizione della Margherita è strumentale ad altre questioni di rimpasto che vengono dopo le decisioni e le posizioni già assunte sull'inceneritore. Non è corretto usarle ora».
E adesso si profila un doppio faccia a faccia. Prima con i democratici di sinistra in Provincia («E’ quantomai probabile» dice Esposito) e poi con le forze della coalizione che sull'inceneritore al Gerbido la pensano tutte allo stesso modo - contro e ancora contro - non cosi sui metodi del loro sindaco.