Limiti flessibili? no grazie. la protesta di Legambiente
19 July, 2005
Comunicato stampa
SMOG:
L’ITALIA PROPONE LIMITI FLESSIBILI PER I PAESI UE
LEGAMBIENTE: “PASSO INDIETRO DEL GOVERNO”
“Di nuovo un passo indietro: sul fronte dell’inquinamento dell’aria ancora una volta il Governo italiano imbocca la via del disimpegno, proponendo di rendere flessibili anziché rigidi gli obiettivi elaborati dal CAFE, il progetto europeo teso ad una drastica riduzione degli inquinanti atmosferici”.
Così Roberto Della Seta, presidente di Legambiente commenta le dichiarazioni del Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente Corrado Clini, rilasciate a Bruxelles a margine di una conferenza.
“Clini ha detto che gli obiettivi proposti dal CAFE per biossido di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili e particolato dovrebbero tenere conto delle differenti condizioni climatiche nazionali e regionali – aggiunge Della Seta - ma questo e' il modo migliore per costruire un'Europa a due velocità, dove quelli bravi continueranno ad esserlo e quelli meno bravi non faranno nulla per migliorare. Infatti anche se le condizioni climatiche sono diverse il PM10 nuoce a tutti allo stesso modo. Non rispettare i limiti del CAFE significa condannare gli italiani a continuare ad ammalarsi e ad aumentare i propri costi sociali derivati dai danni da inquinamento”.
Lo studio Clean Air for Europe (CAFE, 2005), voluto dalla Commissione europea all’inizio dell’anno in corso, per analizzare gli effetti diretti tra l’inquinamento dell’aria e problemi alla salute, ha infatti messo in evidenza che lo smog riduce la vita degli europei di 8,7 mesi e sono 310.000 le morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico ogni anno, di cui ben 39.000 in Italia. Il nostro Paese è purtroppo secondo solo alla Germania (che detiene il triste primato di 65.000 decessi all’anno) ed è seguito da Francia e Regno Unito con rispettivamente 36.000 e 32.000 morti. Secondo l’indagine europea sono le polveri sottili emesse dai gas di scarico di auto, ciclomotori, dalle industrie e dal riscaldamento domestico ad essere la causa principale. Le particelle microscopiche disperse nell’aria possono penetrare in profondità nelle vie respiratorie e aumentare il rischio di malattie, in particolare di attacchi cardiaci: in Italia 37 milioni di giornate lavorative vengono perse ogni anno per malattie legate allo smog (asma, bronchite, tosse).
“Clini – continua Della Seta - sostiene che l'alta pressione, unita alla mancanza di vento e pioggia, rende molto più difficile per alcune zone d'Italia raggiungere gli obiettivi fissati rispetto ad altri Paesi UE. Proprio il fatto di essere climaticamente svantaggiati invece dovrebbe essere uno stimolo a moltiplicare gli sforzi per raggiungere almeno gli obiettivi fissati. Se il Governo ha intenzione di perseguire questa politica assolutamente controproducente – conclude il presidente di Legambiente - si assuma poi tutta la responsabilità del caso: di non aver evitato 12.000 decessi prematuri entro il 2020 e non aver risparmiato 28 miliardi di euro l’anno riducendo le morti per inquinamento atmosferico”.