Stop alle ruspe a Malagrotta
Comunicato stampa di Legambiente (01.07.2005)
20 July, 2005
Stop alle ruspe a Malagrotta: la Regione fermi l’attuazione dell’Ordinanza Commissariale per l’ampliamento nell’area di Testa di Cane e convochi i cittadini.
E’ di oggi la notizia che viene dal comitato di cittadini di Malagrotta, documentata con diverse fotografie, della messa all’opera di ruspe nell’area di “Testa di Cane” all’interno della discarica di Malagrotta. Pochi giorni fa, avevamo denunciato insieme alla “rete rifiuti” costituita tra associazioni, comitati e sindacati l’approvazione da parte dell’ex commissario rifiuti della Regione Lazio dell'Ordinanza n. 14 del 25 marzo 2005.
Mascherato da "Piano per il ripristino ambientale dell'area denominata "Testa di Cane" nel complesso impiantistico di Roma, località Malagrotta", in realtà si tratta di una sorta di allargamento della discarica, fino a ridosso dell'abitato, a poche decine di metri dal Bosco di Massimina. Una ex cava da ripristinare e riconsegnare ai cittadini, che invece per fini sperimentali, viene gestita come una discarica: impermeabilizzazione del fondo e delle sponde, impianto di raccolta e gestione del percolato, impianto di captazione del biogas.
E’ la cosiddetta "FOS" (frazione organica stabilizzata), che altro non è se non rifiuto che normalmente dovrebbe andare in discarica, a dover riempire questa ex cava, alternata a inerti, anche da scorie provenienti dalla termovalorizzazione in ambito regionale: 9.700 mq del primo lotto per ora, per un totale di 98.000 tonnellate/anno, a cui se ne potrebbero aggiungere ben altri 226.300 per un totale di 236.000 mq circa.
“Stop alle ruspe a Malagrotta, nell’area di Testa di Cane. E’ sconcertante che anziché andare verso la chiusura della discarica, riconsegnando ai cittadini dopo decine di anni quell’area, la si allarghi addirittura. –dichiara Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio- La Regione deve intervenire subito, l’ex commissario ha approvato questo progetto, mascherato da sperimentazione, che va bloccato prima che sia troppo tardi coinvolgendo nelle decisioni i cittadini e gli enti locali, che non sono stati nemmeno sentiti.”