Troppe deroghe annullano le domeniche dell´aria pulita
- da Repubblica del 27.07.2005
27 July, 2005
<b>Paolo Hutter</b>
Puntuale come di fronte a un noioso componimento burocratico, sembra proprio che la giunta regionale della Lombardia si accinga a varare nella distrazione di agosto un pacchetto di misure contro l´inquinamento atmosferico sostanzialmente e forse anche formalmente analogo a quello degli ultimi tre anni. Al momento si registra solo la speranza (per alcuni forse è una minaccia ma per i più è una speranza) di un paio di domeniche a piedi programmate in più. Ma il provvedimento frequente resterebbe il solo fermo dei non catalizzati per cinque ore al giorno dal lunedì al venerdì.
Come la goccia che scava la pietra, come se nulla si fosse mosso in questi anni, come se la direttiva europea non fosse nel frattempo entrata in vigore, come se cinque ore di fermo dei non catalizzati e 3 o 4 domeniche a piedi si fossero dimostrate sufficienti. E come se la popolazione e l´economia non potessero sopportare ulteriori "restrizioni".
Proprio in questi giorni l´Emilia Romagna sta discutendo, in un vivace confronto che coinvolge province e comuni, come intensificare il suo programma di limitazioni e di provvedimenti autunno-inverno che già l´anno scorso durava sei mesi, invece dei quattro della Lombardia, e comportava anche un giorno settimanale di targhe alterne dei catalizzati oltre a un orario di fermo quotidiano dei catalizzati.
Si parla di estendere gli orari e le tipologie di veicoli da fermare, oltre che di realizzare la riconversione delle flotte pubbliche, cioè bus e taxi.
Niente di straordinario, misure ancora insufficienti a far rientrare la qualità dell´aria nei parametri della direttiva europea entrata pienamente in vigore da quest´anno 2005.
Ma almeno in Emilia si prova ad andare avanti ogni anno. Qui sembra che il progresso – in senso ecologico – consista nel fatto che vengono confermate le domeniche a piedi programmate, che appena insediato l´assessore all´ambiente Domenico Zambetti voleva abolire. (Così almeno risulta da una dichiarazione mai smentita.)
Sulle domeniche pende però l´incognita di un possibile ampliamento delle deroghe. Ma le deroghe sono comprensibili nei giorni feriali di blocco parziale e selettivo, quando si tratta di equilibrare le contrastanti esigenze dei trasporti e della salute.
Il valore principale di una domenica a piedi è invece la sua godibilità come momento di città diversa, di tregua, di cittadini e bambini che si riappropriano delle strade.
In quegli orari ogni veicolo privato, anche se poco o nulla inquinante, disturba: e molte deroghe rischiano di vanificare del tutto l´apprezzabilità della domenica a piedi.
Se poi l´obiettivo è quello di rispettare la direttiva europea sulle micropolveri per tutelare la salute,nella quotidianità ci vuol altro che 5 ore di fermo dei soli non catalizzati.
Il governo Berlusconi ha pochi giorni fa chiesto a Bruxelles di consentire all´Italia di sforare i limiti (per ragioni meteo-climatiche). I funzionari Ue hanno già risposto picche ed è assai improbabile che la Commissione faccia questo regalo alle vecchie marmitte italiane.