Alberto Sàntel, guru emiliano della mobilità
L'assessore controcorrente è in guerra con le auto - da La Nazione del 12.09.2005
12 September, 2005
REGGIO EMILIA - «Prima di mettere in moto l'auto, mettete in moto il
cervello». Poi, per ribadire il concetto a scettici e storditi: «Invece di
consumare benzina, i reggiani dovrebbero consumare neuroni». Due frasi così,
tanto per far capire da che parte sta.
Un anno fa Alberto Sàntel - assessore alla mobilità del Comune di Reggio -
fece arrabbiare i suoi amministrati, che ancora oggi per muoversi spostano
«tonnellate di latta e metallo» (tradotto dal santellese: le auto). E invece
lui no. «Ho venduto la mia ultima macchina una quindicina di anni fa, quando
mia figlia non aveva più bisogno che la portassi in giro». Da allora, bici,
treno, moto, barca. E auto a nolo. Anzi: car sharing, al volante solo quando
serve, che fa più grunen. Un pasdaran dell'ambientalismo, lo sbeffeggiano
gli oppositori (a destra e a sinistra). Ma lui fa spallucce. E ai reggiani
predica il suo verbo: «Prima di infilare la chiave nel cruscotto, pensino a
dove vanno, se è necessario andarci con l'auto e se non si può fare prima in
bici o a piedi». Ai piani alti della Fiat sicuramente non è amato. Ma che
importa. «In un anno lo smog da traffico provoca un 10-12 % in più di
mortalità», avverte. E quindi, stop alle auto.
Altro che targhe alterne: «Sono meno efficienti - dice - ma se uno le
vuole... contento lui, contenti tutti». Un alieno? No, un bolognese. Sì,
Sàntel è nato a Bologna 56 anni fa da una famiglia di esuli istriani, si è
laureato in Scienze politiche con una tesi sulla pianificazione territoriale
e prima di approdare a Reggio, chiamato dal sindaco Graziano Del Rio, si è
costruito un lungo curriculum: esponente di Legambiente (di cui è stato
responsabile nazionale trasporti), si batte contro l'Alta velocità all'inizio
degli anni Novanta, per diventare dirigente del ministero dell'Ambiente fra
il 2001 e il 2002 e da lì spiccare il volo per Bruxelles, consulente alla
Commissione europea per la mobilità sostenibile. Un guru nel suo campo,
dicono i fan in campo ambientalista, che possono leggere i suoi articoli su
La Nuova Ecologia. Un guru con il dono di dividersi in due: assessore a
Reggio e al tempo stesso direttore del piano della mobilità del Comune di
Genova. Mica male.
Ma fare il pendolare dalla città della lanterna - dove ha scelto di vivere
su una barca ormeggiata in porto, sussurrano in Comune - alla plumbea Emilia
non è un problema, anche senza auto di proprietà. C'è il car sharing,
dicevamo. Ma non solo. Un anno fa il sindaco fu chiamato in consiglio a
rispondere a un'interrogazione del capogruppo di An Marco Eboli: quanto
costano i viaggi di Sàntel? Una media di 250 euro per andata e ritorno,
contando biglietti del treno, auto a nolo e auto di servizio.
E senza contare la multa. Sì, una multa anche a Sàntel. Accade l'11
settembre 2004, Reggio è in pieno tumulto perché l'assessore ha dato un giro
di vite al traffico, bloccando anche la auto euro 1 (quelle immatricolate
prima del '97). Lui arriva in città con una Multipla a nolo di Genova e la
parcheggia in centro negli spazi riservati al carico e scarico merci. I
vigili sono inflessibili. Sàntel non fa una piega: «L'assessore non ha auto
ma le usa quando non ne può fare a meno. Siccome è anche indisciplinato,
lascia l'auto in divieto di sosta e pagherà la sua multa come tutti». Passa
un anno, fra frizioni e contestazioni (pure in consiglio comunale c'è chi si
offende, sempre bipartisan a destra e a sinistra, per le sue risposte
lapidarie) fino a arrivare a oggi. Con le bici autorizzate ad andare
contromano.
Davide Nitrosi