Combustibile da rifiuti nei cementifici dopo il no della Camera. Il Ministero dell'Ambiente ad Eco dalle Città: "Si va avanti lo stesso"
Il Ministero dell'Ambiente risponde ad Eco dalle Città dopo la bocciatura del provvedimento sull'utilizzo del Css (Combustibili solidi secondari) nei cementifici da parte della Commissione Ambiente della Camera
13 February, 2013
"Nelle normative europee e nelle leggi italiane - ha spiegato ad Eco dalle Città il Ministero dell'Ambiente - è già indicata la possibilità di utilizzare combustibili alternativi nei cementifici. L’Unione europea menziona nella normativa comunitaria l’uso di combustibile alternativo da rifiuti fra le Best Available Techniques (BAT) cioè le tecniche e tecnologie per ridurre l’impatto ambientale di alcune attività industriali (ad esempio la produzione di cemento)".
Il Ministero ricorda quali sono i vantaggi che porterebbe il provvedimento: "Nei cementifici si usa abitualmente combustibile a bassissimo costo, il petcoke, che è il frutto di quello che rimane dopo tutta la catena di raffinazione e produzione dei derivati del greggio. Il petcoke è quindi il risultato ultimo che porta con sé tutte le impurità delle lavorazioni precedenti. L'utilizzo di qualsiasi altro combustibile nei cementifici, non un rifiuto qualunque ma combustibile solido secondario (CSS), determina quindi risultati migliori rispetto al petcoke".
"Questo tipo di prodotto oggi viene usato già da una ventina di cementifici - ha ricordato il Ministero . Incentivare l'utilizzo di questo tipo di combustibile, secondo il ministero, porta a due risultati: da un lato la riduzione delle emissioni dei cementifici e dall'altro la riduzione dei rifiuti da smaltire in discarica in particolare nelle zone in emergenza".
Cosa succederà ora al provvedimento? "L'atto - ha spiegato il Ministero - è uno schema di decreto del Presidente della Repubblica per cui sarà il Quirinale a dover decidere su quest'ultimo decreto sulla base dei pareri espressi non vincolanti dalle Commissioni parlamentari (contraria la Camera, favorevole il Senato ndr)". Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini invece ha già detto che si andrà avanti anche se la Camera ha espresso parere contrario non vincolante sul DPR. Sull'argomento stanno infatti viaggiando in parallelo due provvedimenti che si differenziano per specifiche tecniche diverse. "Nel secondo caso si tratta di un decreto ministeriale che va avanti lo stesso" ha spiegato il Ministero.
Contro il provvedimento in questi giorni abbiamo assistito ad una "strana convergenza" tra gli oppositori in toto dell'incenerimento e tra coloro che invece gli inceneritori li costruiscono. Le pressioni di questa seconda lobby contro il provvedimento ci sono state confermate anche da parte del Ministero. In un'intervista ad Eco dalle Città il senatore Francesco Ferrante (membro della Commissione Ambiente della Camera) aveva dichiarato: "Smaltire questo tipo di rifiuto è meglio farlo in impianti già esistenti piuttosto che costruire nuovi inceneritori. Non a caso contro il provvedimento oltre ai comitati si sono mobilitate anche le associazioni che realizzano gli inceneritori".