"Sacchetti e rifiuti nei cementifici: una linea europea non c'è". Intervista a Roberto Cavallo
Sacchetti più o meno compostabili. Rifiuti (Cdr) da bruciare nei cementifici. I due pomi della discordia di febbraio 2013 nelle ultime battute dell'attività legislativa prima delle elezioni. Divisi anche gli "ecodem" del Pd
15 February, 2013
di Paolo Hutter
Roberto, Eco dalle Città è forse l'unico notiziario che si occupa del conflitto sui sacchetti puntualmente, e siamo sotto pressione da parte dei produttori e sostenitori dei vari tipi di sacchetti. Anche in questi giorni, tra Senato e Camera, quasi un botta e risposta tra chi vuole solo i biodegradabili compostabili e i produttori di biodegradabili "additivati" che vogliono il loro spazio.
"Beh la sfida lanciata dai protagonisti della cosiddetta chimica verde, è molto importante e fa dell'Italia un po' un laboratorio, anche per la questione dei sacchetti usa e getta derivanti da bio-plastiche. Sono interessanti perchè facilitano la raccolta e gestione corretta dell'umido e perchè neutralizzano la eventuale dispersione nell'ambiente. Ma non bisogna dimenticare che anche per la gestione dei rifiuti generati dall’uso dei sacchetti vanno tenute in conto le priorità dettate dalla direttiva 98/2008 cioè la prevenzione/riduzione del loro utilizzo e la capacità di ri-usarli, prima ancora della introduzione di sostanze che li rendono compostabili. Poi ho qualche perplessità sullo strumento del divieto, del bando, nei confronti degli altri tipi di sacchetti usa e getta. Se ho capito bene, nel 2012 il bando dei sacchetti non compostabili ha ridotto il loro uso del 20%. Invece in Irlanda, dove si è scelto di tassare molto i sacchetti usa-e-getta in plastica, anzichè proibirli, si è ottenuto un calo del 95% del loro uso".
Ma infatti i bioplastici insistono perchè entrino in vigore multe sanzioni e controlli per rendere effettivo il bando...E cosa pensi della battaglia dei produttori di sacchetti oxo, dei biodegradabili con additivi, che ritengono infondato l'essere stati messi al bando?
"Non so come la pensino in Commissione Europea su questo punto. Comunque i criteri di biodegrdabilità e compostabilità vanno commisurati alla qualità che pretendiamo dal compost. I sacchetti usa e getta fatti con additivi non dico che rovinino tutto, ma non sono coerenti con gli obiettivi di un compost di qualità. In Italia, vi sembrerà strano, ma sulla questione dell'umido per il compost siamo molto avanti, pretendiamo qualità. Non è sempre così nel resto d'Europa, tranne per il piano molto coerente fatto ora dall'Austria.
Non so quindi che esito possa avere un ricorso a Bruxelles dei produttori dei sacchetti meno compostabili, ma mi sembra logico che in Italia si punti ad avere il meglio. Forse ci si poteva arrivare con meno conflitti,avviando per tempo un tavolo che comprendesse tutti i produttori per gestire la riconversione del settore".
E cosa pensi di questo dissenso sulla norma che consente di bruciare i rifiuti - dopo una selezione - nei cementifici? (Siamo arrivati addiittura ad avere il parere positivo del Senato su proposta del Pd Ferrante e negativo della Camera su proposta del Pd Bratti)
"L'idea poteva essere di buon senso, ma andava presentata in questi termini: anche raggiungendo l'obiettivo di legge del 65% di RD, resta un 35% da samltire. Questo 35% va innanzitutto trattato a freddo col cosiddetto TMB, trattamento meccanico biologico, che riduce i rifiuti e li inertizza. Può esser considerato Cdr - combustibile da rifiuti - ciò che resta dopo questo trattamento. Ma il trattamento lascia anche MATERIA per ulteriori recuperi. C'è da temere che con la scusa di produrre combustibile per i cementifici si trascuri il recupero di materia dal Trattamento Meccanico Biologico, cosa che anche in Italia è ormai una realtà, ultimo in ordine di tempo il bel progetto della Provincia di Reggio Emilia con la creazione della “Fabbrica dei Materiali”. D'altra parte è vero che usando questo Cdr nei cementifici si annulla la necessità di fare nuovi inceneritori. E i produttori di inceneritori no sono contenti e dicono che nei loro impianti si brucia meglio. D'altra parte nei cementifici introducendo combustibile da rifiuti bisogna introdurre anche standard più alti di controllo delle emissioni. Insomma è una discussione che deve tener conto di molti fattori. Compreso il fatto che c'è meno biosgno - e ci dev'essere sempre meno biosgno - di cemento".
Quindi sei favorevole o contrario?
"Penso che si debbano trovare soluzioni di buon senso che non diano alibi, che tengano in primo piano la necessità di ridurre sempre di più la quantità di rifiuti da smaltire. I contratti con i cementifici andrebbero fatti di anno in anno, in modo da non vincolarsi alla necessità di fargli avere grosse quantità. Contrario nel medio-lungo periodo, moderatamente favorevole, valutando caso per caso, ma per la sola gestione di una fase transitoria verso rifiuti zero".