Il Parlamento Ue chiede la revoca del commissario per l'emergenza rifiuti di Roma
Un lungo e dettagliato rapporto, stilato dopo la visita dei tecnici mandati dalla Commissione lo scorso ottobre, chiede oltre alla revoca immediata del commissariamento anche lo stop definitivo alle discariche, sia vecchie sia nuove
20 February, 2013
“Immediata revoca dei poteri conferiti al commissario straordinario attraverso l’utilizzo dello strumento della legislazione di emergenza, visto che tale posizione si è rivelata inadeguata alle necessità di un’appropriata gestione dei rifiuti”. Parte da qui, in merito all’emergenza rifiuti capitolina, la relazione stilata dalla Commissione Petizioni dell’Unione Europea in merito alla missione di ottobre per monitorare e rendere conto della situazione rifiuti in Lazio (un’altra sezione apposita riguarda la Campania) approvata oggi dal Parlamento Ue. Inoltre, il documento stoppa definitivamente il disco verde alle nuove discariche di Riano, Pian dell’Olmo e a Monti dell’Ortaccio oppure l’eventualità di una ulteriore proroga per Malagrotta.
La revoca del commissariamento viene chiesta dal Parlamento Europeo “soprattutto in ragione delle sue priorità a breve termine e di scarsa portata, laddove sarebbe invece necessario fronteggiare temi sostanziali che costituiscono un problema di medio e lungo termine più ampio e strutturale”.
Secondo il Parlamento il ruolo ed i poteri del commissario straordinario nel Lazio sono completamente inadatti alle esigenze del territorio ed ai problemi che affronta la popolazione, considerando anche il fatto che la pubblica amministrazione nel Lazio non è stata esattamente esempio di virtuosità negli ultimi 30 anni. Per l’Ue lo stato d’emergenza è controproducente e criminogeno, vista la “flagrante violazione di molti aspetti della legislazione dell’Ue in materia di rifiuti”. Il Parlamento Europeo ravvisa, grazie al lavoro della Commissione, una sequela di politiche gestionali sui rifiuti attuate, nel Lazio “senza agire sulle gravi conseguenze cumulative di una politica dei rifiuti completamente inadeguata dove l’intera ‘politica dei rifiuti’ equivaleva alla ‘politica delle discariche’ ogni volta che si trovava un sito conveniente. […] questo ignorando le conseguenze sociali e ambientali e, soprattutto, lasciando tale politica ampiamente nelle mani di un’unica, volenterosa, società privata del settore”.