Milano. Smog, gravità ancora sottovalutata, intervista ad Anna Gerometta di Genitoriantismog
Continua la battaglia di Genitoriantismog contro l’inquinamento dell’aria dopo la pubblicazione di nuovi e allarmanti studi sui gravi danni alla salute. Il bilancio di un anno di confronti con Comune e Regione. La faticosa elaborazione del Piano regionale. Nessuna estensione di AreaC prevista nel nuovo PGTU, le critiche al Protocollo provinciale. Intervista a tutto campo con la presidente Genitoriantismog, avvocato Anna Gerometta
22 February, 2013
E’ di pochi giorni fa la pubblicazione dell’ennesima ricerca internazionale – questa volta del sito scientifico e! Science News – che testimonia come ad ogni 10µg/m3 in più di PM2.5 nell’aria si evidenzi un incremento del 20% nell’incidenza di mortalità fra i pazienti ricoverati per infarto. Il maggior studio europeo fino ad ora realizzato e pubblicato lo scorso 8 gennaio sulla rivista americana Environmental Health Perspectives, indica che con l’esposizione all’inquinamento in un area urbana il rischio di morte complessivo per cause non accidentali aumenta del 4% per ogni 10 µg/m3 di PM2.5 e del 3% per ogni 10 µg/m3 di biossido di azoto. Un altro studio pubblicato su Environmental Health Perspectives ha confermato che lo smog condiziona i bebè anche nel pancione: respirare l’aria inquinata da veicoli, riscaldamento e centrali a carbone aumenta infatti il rischio che le donne incinte mettano al mondo bimbi con un peso inferiore al dovuto.
Come detto più volte in Lombardia, ormai dello smog e dei gravi danni correlati alla salute, sappiamo tutto. Eppure con grande fatica si riesce ad ottenere dei miglioramenti e continua la logica degli interventi d’emergenza, come le restrizioni al traffico provinciali previste dopo ben 10 giorni di superamento dei PM10. Ne parliamo con Anna Gerometta, presidente dell’attivissima Gentiriantismog, cercando di fare un bilancio di cosa è successo a Milano e dintorni in questi due anni.
Anna Gerometta, gli studi continuano a che dire lo smog fa morire più persone anche all’aumentare di 10 mg/m3 di polveri sottili, tuttavia a Milano e in Lombardia continuiamo a convivere con emissioni oltre i limiti. Sono in corso grandi pianificazioni, consultazioni e pareri, patti e protocolli, piani dell’aria, ma mancano gli interventi incisivi. Cambierà qualcosa col PRIA - Piano Regionale Interventi qualità Aria – della Regione Lombardia?
Il processo di condivisione del Piano dell’aria regionale che aspettiamo da anni è stato sicuramente un ottimo esercizio di democrazia, ma anche un processo lungo e faticoso. I cittadini spesso non hanno gli strumenti e il tempo per avventurarsi nel controllo di documenti tecnici di centinaia di pagine. L’elaborazione del PRIA ha accolto molte delle osservazioni di Genitoriantismog, ma manca una valutazione d’impatto delle infrastrutture, ossia come le nuove autostrade che saranno costruite influiranno sulla qualità dell’aria.
Riguardo l’aggiornamento del PGTU – Piano Generale Traffico Urbano - del Comune invece, cosa avete da dire?
Capiamo che per l’attuale Comune fare passare in Consiglio l’atteso aggiornamento del PGTU sia fondamentale per consolidare AreaC e metterla al riparo dai ricorsi, ma siamo scontenti che nell’intero PGTU non si prospetti l’allargamento di AreaC a Milano, alla circonvallazione esterna delle filovie 90 e 91. Non se ne parla assolutamente e invece il referendum consultivo del giugno 2011 con il voto di 400.000 milanesi si era espresso per l’estensione dell’area regolamentata.
Si continua a parlare degli sforamenti delle polveri sottili (PM10) eppure anche i livelli del biossido di azoto (NO2) sono allarmanti, basta vedere i bollettini …
C’è una sottovalutazione assoluta del pericolo NO2 che è gravissimo e spesso non risulta alla lettura degli sforamenti, prevedendo la normativa un allarme solo al raggiungimento dei 200 mg/m3 di media oraria per più di 18 volte l’anno. Ma il limite annuale aneche per l’NO2 sarebbe di 40 mcg/m3 e basta vedere i bollettini per capire che lo superiamo sempre e assai peggio del PM10. C’è una mancanza di familiarità nella lettura dei dati sull’inquinamento che ostacola molto la consapevolezza e il cambiamento.
Cosa pensa del Protocollo della Provincia, quello che blocca gli Euro3 diesel senza filtro dopo 10 giorni consecutivi di sforamento (oltre 50 mg/m3): è un provvedimento valido?
Per noi il Protocollo della Provincia è una vergogna, un provvedimento tampone che ci chiediamo anche quanto venga fatto davvero rispettare coi controlli. Come si fa ad aspettare 10 giorni di superamento dei limiti per fare qualcosa, quando tutti gli studi dimostrano che questo tipo di smog è dannosissimo per la salute già al variare di soli 10 mg/m3!? Si permette che per 10 giorni la cittadinanza respiri un’aria pessima e dannosa alla salute, gli interventi e i blocchi dovrebbero scattare molto prima.
Che giudizio complessivo date alla Giunta Pisapia nelle politiche anti inquinamento di questi quasi 2 anni di governo a Milano?
Sicuramente l’attuale Giunta ha più consapevolezza del problema della precedente. Ma dopo un avvio brillante con l’attivazione di AreaC, per noi è mancato il coraggio di proseguire in modo incisivo (vedi mancata estensione della congestion charge nel PGTU) e manca la visione di portare l’aria ad essere respirabile in tempi brevi. Inoltre la gravità dei danni alla salute continua a non essere comunicata in modo adeguato.
I prossimi appuntamenti nella lotta allo smog?
Giovedì 28 febbraio ci riuniamo alle 21.00 Milano al CAM di corso Garibaldi con “PRENDI ARIA”, l’incontro è aperto a tutti i milanesi e speriamo siano numerosi. Ai cittadini che come noi credono che “l’aria pulita non sia un optional”, chiediamo di aiutarci.