Federutility: "La sentenza del Consiglio di Stato è la classica pagliuzza"
Mauro D'Ascenzi, vicepresidente della Federazione nazionale delle società del servizio idrico, commenta così la sentenza dei giudici contro gli aumenti della bolletta dell'acqua.. E assicura: "Gli aumenti son stati di pochi centesimi di euro"
01 March, 2013
“Sul parere del Consiglio di Stato di un mese fa - afferma Mauro D'Ascenzi, vicepresidente di Federutility - in materia di aumenti delle bollette dell'acqua (alla fine di gennaio, i giudici avevano stabilito la restituzione dei maggiori esborsi delle tariffe pagata dagli utenti dal 21 luglio 2011 - giorno di proclamazione dell'esito dei referendum - al 31 dicembre dello stesso anno; ndr) ci sono due reazioni: una tecnica e una emotiva. I giudici sciolgono nodi importanti di interpretazione. Hanno infatti confermato all’Autorità dell’energia (che lo aveva richiesto) la competenza sui mesi luglio-dicembre 2011, antecedenti la sua titolarità ufficiale alla regolazione. Ora l'Aegg potrà lavorare a pieno titolo per il metodo tariffario tanto atteso".
"L’altra reazione - continua D'Ascenzi - è emotiva e ha un puro valore simbolico, perché legata alle bollette, ma non ha valore sul piano strettamente economico. Si parla del ricalcolo, per sei mesi, di una sola voce della tariffa. Il Consiglio di Stato, peraltro, invita al rispetto del quadro normativo europeo assicurando la completa copertura dei costi. Tenendo conto che nel 2011 i tassi di interesse pagati dalle aziende erano elevatissimi a causa della crisi economica, è addirittura possibile che il calcolo risulti a favore di qualche gestore. In un caso o nell’altro stiano sereni gli utenti, si parla comunque di centesimi o pochi euro”.
“Il calcolo, caso per caso - conclude D’Ascenzi - dovrà farlo l’Autorità dell’energia. Alle nostre aziende, come ai cittadini, non resta che attendere risultati e modalità. Ancora una volta, però, ci si occupa della pagliuzza invece della trave. Si discute di questioni di principio mentre gli investimenti sono bloccati da anni, non ci sono risorse e non si trovano finanziatori per un settore che si mostra perennemente incerto”.