"Bici, auto, piste ciclabili e rispetto: vi dico la mia", di Pierfrancesco Maran
L'Assessore alla Mobilità e al Verde del Comune di Milano interviene sulla rubrica "Milanesi" di Corriere.it. Dopo l'incontro pubblico sulla ciclabilità a Milano di sabato 2 marzo - da Corriere.it del 02.03.2013
06 March, 2013
di Pierfrancesco Maran
“A Milano andare in bici è impossibile”, “Prenderei la bicicletta, ma non ci sono piste ciclabili “, “I ciclisti non rispettano le regole, passano col rosso e vanno sui marciapiedi”. Quante volte avete sentito queste frasi, e quante volte le ho sentite io, specie da quando sono assessore alla mobilità.
Mettere d’accordo tutti su come gestire il traffico in una grande città è quasi impossibile, ma si può lavorare per riuscire a rendere più efficienti le nostre strade, per far rispettare di più le regole, tutelando di più pedoni e ciclisti. Una mobilità più rispettosa di tutti può togliere un po’ di stress dalle strade e renderci una comunità più forte.
Sabato 2 marzo abbiamo organizzato un incontro pubblico a Palazzo Marino per parlare di come si va in bici a Milano. Un incontro pensato anche per chi non va in bici tutti i giorni, per chi la vorrebbe usare ma non se la sente e, perché no, anche per coloro a cui i ciclisti stanno un po’ antipatici. La bicicletta è un simbolo di come una città diventa più accogliente e vivibile. Per questo il Comune ha come obiettivo rendere Milano più sicura per ciclisti e pedoni e migliorare la convivenza con auto e moto.
Dall’inizio del mandato abbiamo stanziato oltre 20 milioni di euro per gli itinerari ciclabili che verranno costruiti da qui ad Expo e per le Zone30 inquartieri semicentrali e periferici, perché pensiamo che vivere in una zona meno trafficata non deve essere un beneficio solo di chi risiede in Area C, dove il traffico è stato ridotto di oltre il 30%, rendendo anche più agevole andare in bici. Per lo stesso principio abbiamo voluto estendere la rete del bike sharing in tante zone fuori dalla Cerchia dei Bastioni, così come abbiamo installato nuove rastrelliere per le bici private.
Abbiamo provato a sensibilizzare gli automobilisti a rispettare i ciclisti con comunicazioni sui pannelli a messaggio variabile e, con lo stesso strumento, abbiamo ricordato ai ciclisti che devono accendere le luci di notte per farsi vedere dagli altri. Certo, cambiare una città complessa come Milano richiede alcuni anni e non basta sistemare incroci o costruire piste e corsie ciclabili. Il cambiamento avviene soprattutto se diventa una sfida culturale, un modo per vivere la città diversamente, rispettando gli altri e assumendo uno stile di vita più sostenibile. Per questo sabato abbiamo parlato di bici a Palazzo Marino, non rivolgendoci agli “esperti” di mobilità, ma ai milanesi tutti, ai curiosi, cercando di raccontare che Milano sta cambiando e che magari tra qualche anno quei luoghi comuni che citavo all’inizio saranno un po’ meno sentiti.