Legambiente: “Bari non supera l’esame della smart city”
Il Treno Verde di Legambiente lascia Bari per Reggio Calabria. I risultati del monitoraggio: inquinamento atmosferico entro i limiti, decibel di poco oltre la norma di notte. Legambiente: "Manca il piano di zonizzazione acustica, il filobus stenta a partire, alcuni indicatori ambientali ancora insufficienti. Raccolta differenziata al 18% ma la media nelle grandi città arriva al 28%"
11 March, 2013
Polveri sottili (inquinamento atmosferico) entro i limiti di legge, rumorosità di poco al di sopra dei valori consentiti, mancanza del piano di zonizzazione acustica, troppo poco verde fruibile, una infrastruttura completata per il filobus che ancora stenta a partire. Questo è il bilancio del viaggio a Bari del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, la campagna realizzata con la partecipazione Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare per stimolare l’innovazione delle città italiane. Da venticinque anni, infatti, il convoglio ambientalista percorre lo Stivale per monitorare la qualità dell’aria e i livelli dell’acustica delle città, promuovere il trasporto pubblico, nuovi stili di vita, le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Dopo Bari, il Treno Verde si dirigerà quindi a Reggio Calabria e Salerno per poi ritornare a fare tappa nella capitale e proseguire ancora verso Firenze, Bologna, Milano e concluderà il viaggio a Torino l’11 aprile.
Circa 2.000 le presenze a bordo in questo fine settimana che ha visto studenti di tutte le età e cittadini partecipare alle mostre interattive e ai dibattiti sulle prospettive per la città di Bari che si sono tenuti a bordo del Treno Verde. La città smart è il tema di questa edizione della campagna, tra mobilità, stili di vita e abitare moderni e innovativi.
Il bilancio della tappa barese, prima del viaggio ambientalista, è stato presentato questa mattina da Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia; Luca Ricciardi, Responsabile Laboratorio Qualità dell’Aria di Italcertifer; Maria Maugeri, Assessore all'Ambiente del Comune di Bari; Giorgio Assennato, Direttore Generale ARPA Puglia e Raffaele De Berti, direttore finanziario Renovo Bioenergy, partner del Treno Verde 2013.
Il monitoraggio scientifico delle polveri sottili e dei rumori cittadini è stato affidato al Laboratorio mobile Qualità dell’Aria di Italcertifer che ha sostato tra Largo 2 Giugno - Viale della Resistenza per 72 ore consecutive dall’8 al 10 marzo.
Secondo quanto emerso dalle analisi del laboratorio mobile nei tre giorni di campionamento, i valori delle polveri sottili, altamente dannose per la salute dell’uomo, non hanno mai superato il limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 come previsto dal D.lgs 155 del 2010 e s.m.i. Le medie registrate sono state di 22microgrammi/m3 per il primo giorno, 19microgrammi/m3 nel secondo e 23microgrammi/m3 nel terzo. Valori che restano quindi al di sotto dei parametri di legge. Sotto controllo anche i valori relativi a benzene, biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono.
“Questi risultati non devono far abbassare la guardia sul tema dell’inquinamento in città – ha commentato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia -. La realizzazione del Park & Ride, dei cicloparcheggi, i parcheggi di interscambio hanno già avviato un percorso di cambiamento della mobilità urbana dimostrando che c’è un impegno per il miglioramento ambientale del capoluogo ma restano ancora delle problematiche da affrontare e risolvere in tempi brevi. Ci auguriamo di vedere presto l’avvio del servizio di filobus che permetterebbe l’alleggerimento del traffico cittadino, continuando così la strada intrapresa per offrire una mobilità intermodale e sostenibile a questa città, anche attraverso la sostituzione dei bus navetta con mezzi più compatibili. Servono, inoltre, ulteriori interventi strutturali come l’aumento delle zone a traffico limitato e l’ampliamento dell’estensione delle piste ciclabili per garantire maggiore sicurezza e agevolazioni alle bici, un mezzo sempre più utilizzato dai cittadini e promosso anche dall’amministrazione. Infine, torniamo ancora una volta a chiedere all’amministrazione la definizione del piano di zonizzazione acustica per la città che possa tutelare la cittadinanza dall’inquinamento acustico, problema troppo spesso sottovalutato”.
Non è solo il perfezionamento del sistema di mobilità a non permettere a Bari di essere una città smart. Ancora troppo poco il verde a disposizione dei cittadini, circa 2,57mq a disposizione di ogni abitante di fronte alla media nazionale che si attesta intorno ai 10mq. Insufficiente anche il lavoro sulla raccolta differenziata che si ferma al 18% contro la media nazionale delle grandi città che arriva al 28% (dati 2011 da Ecosistema Urbano XIX di Legambiente).
Da monitorare il livello di inquinamento acustico, anche se i limiti sono stati oltrepassati di poco. Nei giorni di rilevamento del laboratorio mobile, sul limite di immissioni di livello equivalente di 65 dB (A) in fascia diurna, i risultati del rilevamento sono stati rispettivamente di 66,5, 63,6 e 61,4 decibel. Per il limite notturno, che è di 55 dB (A) i risultati sono stati di 57,8, 60,0 e 59,8.
“Le condizioni metereologiche potrebbero aver influito sul risultato che abbiamo ottenuto – dichiara Luca Ricciardi, responsabile del Laboratorio Qualità dell’Aria di Italcertifer -. Le precipitazioni e la direzione del vento sono elementi che possono concorrere alla dispersione delle polveri sottili nell’atmosfera, agenti che invece non agiscono nella definizione dell’inquinamento acustico che ha superato il limite previsto dalla legge, durante la notte. Un’altra osservazione riguarda la coincidenza dei giorni di campionamento con giorni festivi che non presentavano, quindi, un traffico particolarmente sostenuto”.