Rifiuti sud est barese. Tra discariche piene e emergenze "esorcizzate". Il punto di Armenise
Articolo di Giuseppe Armenise del 14 marzo 2013 da www.lagazzettadelmezzogiorno.it "Allarme rifiuti in Puglia. Sono disponibili spazi solo per altri due anni"
14 March, 2013
di Giuseppe Armenise
Sono ancora vive nella memoria le immagini dell’estate 2008, con i sacchetti di rifiuti per strada in alcuni Comuni del basso Salento. A cavallo tra 2008 e 2009, poi, sul modello di quanto accaduto in Campania, anche a Ugento cittadini in strada contro la discarica. Un’emergenza che, giurano dalla Regione, oggi non si ripeterà.
Intanto, però, la discarica di Conversano, in contrada Martucci, a servizio dei Comuni dell’ex Ato Ba/5 (vi aderiscono Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Alberobello, Capurso, Casamassima, Castellana Grotte, Cellamare, Conversano, Gioia del Colle, Locorotondo, Mola di Bari, Monopoli, Noci, Noicattaro, Polignano a Mare, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Triggiano, Turi, Valenzano) resta chiusa e tutto parrebbe congiurare perché il sequestro disposto dalla magistratura si protragga ancora a lungo. Indiscrezioni parlano di un possibile contatto, venerdì, tra la Regione e i magistrati. Non sarebbe tuttavia attesa una soluzione a breve.
I rifiuti del Sud est barese sono stati dunque dirottati, nei giorni scorsi, alla discarica di Brindisi. Un impianto, che non ha problemi di capienza anche perché, nell’area geografica di riferimento, si trova tra gli altri l’Ato più virtuoso tra quelli pugliesi quanto a capacità di raccolta differenziata. Nel 2012 sono infatti state toccate anche punte del 57%. Il risultato finale al 31 dicembre (42,43%) è il più alto della regione. Più raccolta differenziata significa, inevitabilmente, meno materiali di risulta destinati alla discarica. Ma c’è di più: i rifiuti dell’Ato Ba/5 appartenenti alla quota residua rispetto alla differenziata non vengono raccolti e inviati tal quali alla destinazione finale perché sono comunque trattati nell’impianto complesso (selezione, tritovagliatura e biostabilizzazione) che si trova accanto alla discarica sequestrata di Conversano. Questo significa che, alla destinazione finale, il materiale raccolto (450 tonnellate al giorno) viene decurtato in peso di un ulteriore 30%. Con queste premesse, vista la capienza disponibile a Brindisi, la possibilità di vedere di nuovo i sacchetti per strada parrebbe essere stata esorcizzata.
Superata la congiuntura, resta il problema di una soluzione a medio e lungo termine. Se la discarica di Conversano non riaprisse affatto, una soluzione di riserva potrebbe essere quella di Spinazzola, a cavallo tra le province Bat e Foggia, località Grottelline. Anche questo impianto è passato, negli anni scorsi, sotto la lente della magistratura. Nel frattempo è stato liberato da gravami giudiziari, ma nessuno pare essersene più interessato. Tornerebbe utile in questa circostanza. Certo è che, in una regione fortemente intenzionata a liberarsene, resta l’impressione di un’incompiuta (la raccolta differenziata) e di un sistema nel quale le discariche non solo non sono residuali, ma si propongono come «indispensabili», tenendo così in scacco l’intero ciclo dei rifiuti in Puglia.
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