Rigidità regolamentari e scarse risorse frenano l’intermodalità bici+treno in Piemonte
Resoconto di Muoviti Chieri, movimento di cittadinanza attiva federato alla FIAB ONLUS, dell'ultimo incontro tra la Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Regione Piemonte, Agenzia Mobilità Metropolitana e Trenitalia sui problemi dell’intermodalità - da Muoviti Chieri Notizie N. 61 del 17.03.2013
20 March, 2013
Martedì 5 marzo, si è svolto a Torino, presso l’Assessorato Regionale ai Trasporti, il secondo confronto fra FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus, Regione Piemonte, Agenzia Mobilità Metropolitana e Trenitalia Direzione Regionale Piemonte sui problemi dell’intermodalità bici+treno.
Trenitalia, che si era impegnata a verificare le diverse opzioni proposte dalla FIAB per agevolare il trasporto delle biciclette sui treni regionali, ha spiegato che in base ai regolamenti attuali e alle limitate risorse disponibili, non ci sono le condizioni per aumentare la capacità di trasporto.
In particolare i TAF, gli unici treni in servizio della linea 2 del Servizio Ferroviario Metropolitano, la Chivasso-Pinerolo, non sono predisposti per il trasporto di biciclette. In specifiche occasioni Trenitalia è disponibile a trasportare un certo numero di ciclisti riservando ad essi una intera carrozza, dietro il pagamento di un prezzo pari a tutti i posti a sedere della carrozza (82), indipendentemente dal numero dei ciclisti, più il biglietto bici al seguito. Il caso si è prospettato per la “Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate”, domenica 3 marzo, quando una comitiva di 25 ciclisti di Bici&Dintorni, associazione torinese federata FIAB, ha chiesto di viaggiare in treno da Torino ad Airasca e ritorno, per raggiungere la pista ciclabile ricavata sulla linea ferroviaria dismessa Airasca-Villafranca. Le condizioni offerte da Trenitalia, con un prezzo di 20 euro a ciclista, hanno reso assolutamente non conveniente l’utilizzo del treno.
Circa la richiesta di trasportare biciclette (max. 12) nel vano posteriore del locomotore elettrico 464, utilizzato su molti treni regionali, che era stato predisposto a tale scopo (sul fianco delle motrici figura tuttora il logo bici), Trenitalia ha riferito che i propri uffici tecnici hanno escluso questa possibilità, adducendo non
meglio precisate difficoltà di accesso al vano. La delegazione FIAB ha chiesto ulteriori verifiche e, in caso di esito negativo, la rimozione del logo bici, a scanso di equivoci.
FIAB aveva anche avanzato la richiesta di prevedere, sui nuovi treni e su quelli che verranno ristrutturati, spazi flessibili adatti ad ospitare passeggeri (su sedili ribaltabili) oppure biciclette, come avviene ad esempio su molti treni regionali tedeschi, che ospitano 8+12+8 biciclette. Trenitalia ha risposto che, considerate le sempre minori risorse disponibili, tale richiesta ben difficilmente potrà essere accolta. Anche perché la
scelta del materiale rotabile da acquistare esula dal livello regionale. In Piemonte è sempre stata data priorità al trasporto pendolare rispetto a quello turistico.
La Regione, da parte sua, ha invitato Trenitalia a riconsiderare la politica tariffaria, allo scopo di promuovere il cicloturismo. Ha inoltre sottolineato che c’è un crescente interesse anche da parte di turisti stranieri, specialmente tedeschi.
Trenitalia ha dato comunque la propria disponibilità a valutare le singole richieste che le associazioni FIAB faranno per il trasporto di gruppi di ciclisti, per verificare se esistono le condizioni per soddisfarle.
In conclusione, FIAB rileva come le rigidità regolamentari e le scarse risorse continuino a frenare l’intermodalità bici+treno, non solo in Piemonte. Il trasporto ferroviario è una componente fondamentale della mobilità sostenibile ed è l’ideale complemento della bicicletta nella mobilità quotidiana e nel turismo.
È perciò necessario tutelare e non impoverire la rete ferroviaria, aumentare l’accessibilità e la flessibilità
delle stazioni e dei treni regionali, sui quali deve essere sempre possibile il trasporto della bicicletta intera e
non smontata. FIAB, così come si impegna per l’aggiornamento delle parti del codice della strada che riguardano le biciclette e per l’adeguamento della rete stradale, continuerà a fare pressione sulle istituzioni per rendere più moderni e flessibili i regolamenti ferroviari e perché il trasporto ferroviario minore sia non solo salvaguardato, ma anche ammodernato e reso più flessibile.