Tar del Lazio: ok ai lavori a Monti dell'Ortaccio, ma divieto di portarci rifiuti
Dopo la bocciatura Ue dell'altroieri, arriva una controversa sentenza del Tar del Lazio sull'emergenza rifiuti. I lavori, come autorizzato a dicembre, a Monti dell'Ortaccio possono proseguire. Ma senza i dovuti rilievi idrogeologici, per ora neanche un sacchetto di rifiuti potrà finire lì
20 March, 2013
I lavori per la costruzione della discarica romana di Monti dell’Ortaccio proseguiranno, ma i rifiuti non potranno essere conferiti lì. Lo ha deciso il Tar del Lazio. Il Consorzio Laziale Rifiuti dovrà presentare un modello idrogeologico dell’area da cui risulti l’assenza del pericolo di inquinamento della falda.
A rivolgersi al Tar del Lazio è stata Roma Capitale con un ricorso con il quale chiedeva l’annullamento del rilascio dell’Aia al Consorzio Co.La.Ri., che fa capo a Manlio Cerroni, il patron della megadiscarica di Malagrotta, destinata a chiudere a giugno, per la realizzazione di una discarica temporanea per rifiuti speciali non pericolosi in località Monti dell’Ortaccio.
Con un provvedimento interlocutorio la prima Sezione del Tribunale amministrativo ha consentito la prosecuzione dei lavori per la realizzazione della discarica, autorizzata il 27 dicembre scorso dal Commissario delegato per il superamento dell’emergenza ambientale Goffredo Sottile nel territorio della provincia di Roma. Il Tar ha tuttavia anche stabilito ”riprendendo una delle prescrizioni contenute nell’ autorizzazione – si legge in una nota – di decidere definitivamente sulla domanda cautelare presentata dopo una nuova udienza, che si terrà a seguito della presentazione, a cura del Co.La.Ri., di un modello idrogeologico sull’area comprendente l’impianto, da cui risulta l’assenza del pericolo di inquinamento della falda”. I giudici hanno prescritto inoltre che ”fino all’esito di tale nuova udienza, i rifiuti non potranno essere comunque conferiti nella nuova discarica”.
Per il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ci sono ancora margini per evitare la condanna da parte della Corte di Giustizia Ue a cui l’Italia è stata deferita a causa del problema dei rifiuti del Lazio. ”Possiamo fermare la procedura – ha detto – ma dobbiamo comunicare formalmente che entro l’11 aprile non un grammo di rifiuto non trattato sarà conferito in discarica”.